Dovrebbero essere alleati. Invece se ne dicono di tutti i colori. Sono gli esponenti di Grande Sud, il partito di Gianfranco Miccichè, candidato alla presidenza della Regione siciliana, e alcuni esponenti del Pdl siciliano, o meglio, di quello che resta del Pdl dell’Isola (ben poco, a giudicare dalle ultime elezioni amministrative).
La storia è nota. Miccichè, già fondatore di Forza Italia in Sicilia, ha abbandonato il Pdl per incomprensioni con i suoi compagni di partito. Oggi guida un suo Partito – Grande Sud – e si è candidato alla presidenza della Regione. I suoi alleati naturali dovrebbero essere il Pdl e il Pid.
Il Pid dell’ex ministro, Saverio Romano, avrebbe volto candidare l’ex assessore regionale alla Sanità, Roberto Lagalla, oggi Rettore dell’Università di Palermo (candidatura ben vista anche da alcuni settori del Pdl). Mentre alcuni esponenti dello stesso Pdl sicilano, o perché convinti di esprimere un proprio candidato, o perché, come si sussurra da qualche settimana, perché d’accordo, sottobanco con l’Udc (che non a caso appoggia Rosario Crocetta in coppia con il Pd e con ex esponenti dell’Mpa), sbarrano la strada a Miccichè.
Con grande fantasia e abilità, chi – per un motivo o per un altro deve sbarrare la strada a Miccichè – ha fatto scendere in campo i ‘giovani’ del Pdl, che hanno attaccato il leader di Grande Sud accusandolo “di aver boicottato le primarie del centrodestra”. E di aver “tentato la furbata di chiedere la candidatura a Berlusconi contraddicendo la sua nuova identità autonomista”.
In difesa di Miccichè, stasera, scende in campo la coordinatrice nazionale dei Club di Grande Sud, Costanza Castello.
“E’ davvero singolare – dice Costanza Castello – che esponenti del Pdl discutano e si accapiglino tanto su un candidato alla Presidenza della Regione siciliana che, nei fatti, non fa parte del loro partito. Gianfranco Miccichè è il candidato di Grande Sud. Silvio Berlusconi l’ha voluto incontrare e ha creduto in lui, forse perché non propriamente convinto di talune soluzioni interne come Francesco Cascio”.
“Da parte nostra – aggiunge l’esponente del movimento arancione – non c’è alcuna pregiudiziale nei confronti del partito guidato da Silvio Berlusconi, tuttavia se dialogare con il Pdl significa subire attacchi e insulti quotidiani oppure dobbiamo metterci anche noi in fila al mausoleo del generale Graziani, temo non vi siano le condizioni”.
“Noi – precisa ancora Costanza Castello – ci sottoporremo al giudizio degli elettori e non certo a chi, con arroganza, dà patenti a desta e manca. Se poi qualcuno intende risolvere i problemi interni prendendo a pretesto la figura politica di Gianfranco Miccichè non possiamo che prenderne atto e definire come ignobile chi compie questi esercizi dialettici”.
Poi la ‘botta’ finale: “E comunque – precisa la coordinatrice nazionale dei Club di Grande Sud – da esponente del mondo femminile non mi sentirei assolutamente rappresentata da un candidato alla Presidenza della Regione siciliana come Francesco Cascio”.
Un passaggio, quest’ultimo, che, con molta probabilità, va letto alla luce delle storie, non certo esaltanti, legate ai ‘Grandi eventi’ della Regione siciliana…
A destra, foto di Costanza Castello tratta da strettoweb.com
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