Messina, rapine violente spacciandosi per dei rumeni In cinque colpivano gioiellerie, assicurazioni e negozi

Cinque rapine in sei mesi. Tutte caratterizzate dall’estrema violenza contro le vittime. Quattro le persone finite in manette, una quinta è ricercata. La polizia di Messina ha arrestato Salvatore Di Paola, 28 anni, Antonino Mangano, 34 anni, Andrea Giacalone, 30anni e Vincenzo Nunnari, 59 anni. 

Le indagini dei poliziotti scattano l’1 settembre quando i rapinatori prendono di mira la gioielleria Stroili di viale San Martino. Cinquantamila euro il bottino del colpo messo a segno alle 13. In piena ora di punta. In quell’occasione i criminali per saccheggiare i gioielli presenti nel punto vendita, costringono le dipendenti della gioielleria ad aprire le vetrine afferrandole per il collo. Tre mesi dopo, il 13 dicembre, i rapinatori, che non agiscono mai tutti insieme, vanno prima in una macelleria e poi in una tabaccheria a distanza di poche ore. La prima alle 18.50 in corso Cavour, la seconda 20 minuti dopo a Piazza san Clamente. Settemila euro il bottino arraffato. In entrambi gli episodi viene utilizzata una pistola con una canna abbastanza sporgente, immortalata insieme ai rapinatori dalle telecamere di sorveglianza presenti nei vari negozi.

L’arma da fuoco è sequestrata dai poliziotti il 29 dicembre durante un colpo all’agenzia Ina Assitalia. Una bernardelli semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa, persa da uno dei rapinatori insieme a una scarpa mentre fugge dai poliziotti che stavano arrivando sul posto. Come raccontato dai dipendenti la pistola viene puntata contro il personale dell’agenzia minacciando di usarla perché «noi in Romania facciamo così», ostentando un accento straniero. Uno stratagemma che non serve a depistare gli investigatori della Mobile che nel frattempo iniziano a intercettare anche i possibili responsabili. 

L’ultima rapina messa a segno è quella ai danni del punto vendita Messinsaldo lo scorso 12 gennaio. In quest’occasione i rapinatori avevano dei coltelli, e dopo aver minacciato i dipendenti e aver preso il contenuto della cassaforte – circa 900 euro in tutto, oltre alla borsa, i preziosi, il cellulare e un orologio in possesso delle persone che si trovavano all’interno del punto vendita – hanno rinchiuso dentro il bagno dell’ufficio il personale, costretto a chiedere aiuto ai passanti.

E i sospetti dei poliziotti trovano conferma permettendo gli arresti di oggi. Proprio ascoltando le conversazioni tra i sospettati, gli investigatori scoprono che i cinque malviventi erano scaramantici. Prima di ogni colpo sceglievano gli indumenti da indossare in base al colore che avrebbe portato più fortuna al colpo. 

Simona Arena

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