La sindaca grillina che scrive a Ficarra e Picone «Per L’ora legale vi siete ispirati alla mia storia»

«Veniteci a trovare. Sono una vostra fan». Firmato la sindaca di Porto Empedocle Ida Carmina. Il messaggio è comparso la notte di martedì sulla pagina Facebook del nuovo film di Ficarra e Picone L’ora legale

Ma quello della prima cittadina empedoclina non è soltanto un attestato di stima per i due comici palermitani. Carmina non esclude di aver potuto ispirare la sceneggiatura del film, che parla dell’elezione a sindaco del paesino di Pietrammare di Pierpaolo Natoli, uomo integerrimo che vuole cambiare l’andazzo in cui versa il proprio Comune, sfidando il malcostume che da tempo lo caratterizza. Una missione in cui Carmina rivede il proprio impegno in politica, che l’ha portata la primavera scorsa a vincere le amministrative nella città di Camilleri.

«Salve, sono il sindaco di Porto Empedocle, uno degli otto comuni conquistati dal M5S, alle ultime elezioni – si legge nel post -. Vedendo il trailer avevo avuto questa impressione confermatami da tutti quelli che sono stati a vedere il film (compresi gli assessori della mia giunta). Mi riferiscono come il film rappresenti l’esperienza che sto vivendo con una somiglianza impressionante in quasi tutti i suoi aspetti». A rafforzare il convincimento della prima cittadina pentastellata sono anche i dettagli della storia narrata sul grande schermo: «Dalla campagna elettorale (i mezzi poveri utilizzati, i cittadini coinvolti, le parole dei comizi) alla serata delle elezioni, in cui mi sono affacciata sul balcone del Comune e la gente gridava “Onestà, onestà…“», ricorda Carmina. 

L’immedesimazione è tale per cui a richiamare la quotidianità di Porto Empedocle sarebbe anche il personaggio della figlia di Natoli. «Il ruolo di mia figlia così simile a quello della figlia del sindaco del film», sottolinea. E a questo punto la domanda è d’obbligo: «Ma siamo sicuri non si tratti di me?», chiede Carmina, ammettendo infine di non aver ancora visto il film. Ma non per sfiducia nella resa scenica dell’opera, ma «perché la realtà è molto più complicata e dura di ciò che avete mostrato e conoscendo il finale temo di scoraggiarmi», conclude.

Simone Olivelli

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