Maradona la mano de Dios. Questo è il titolo del nuovo film del regista italiano Marco Risi che ha per oggetto la vita privata e sportiva del Pibe de Oro. È chiaro il riferimento al mondiale ’86 in Messico, quando segnò con la mano contro lInghilterra. “È stata la mano di Dio”, aveva risposto a fine partita alle domande dei giornalisti. Non si tratta, però, di raccontare semplicemente la vita di un ragazzo che grazie al proprio ineguagliabile talento è riuscito a riscattare se stesso e la propria famiglia da unestrema povertà originaria. Diego è ancora oggi lidolo più amato dai tifosi di tutto il mondo, perché è un uomo che ha messo totalmente in gioco se stesso e ha saputo darsi completamente agli altri sia nel bene che nel male, diventando un simbolo anche al di là dei confini calcistici. Questo non è un film capolavoro. Anzi, è un po’ rozzo e cè da scommettere che scontenterà molti tra i conoscitori e appassionati che troveranno omissioni e difetti biografici, ma regala delle emozioni autentiche.
Non ha una struttura classica; è organizzato in una serie di incursioni nelle diverse fasi della vita del Diez: momenti molto forti (come la sua dipendenza dalla cocaina) intercalati coi momenti calcistici più gloriosi (come la vittoria al mondiale o il mitico secondo gol inflitto allInghilterra). Le immagini di archivio sono veramente memorabili. Volevo parlare della sua vita, ma soprattutto della sua dipendenza, – ha raccontato il regista italiano – dovevo raccontare più di 40 anni della vita di un uomo ma abbiamo dovuto scegliere. Ho voluto raccontare la storia di un campione che nella vita normale è stato molto fragile. Un uomo che non ha mai fatto male a nessuno se non a se stesso. ed ha aggiunto – Avrei voluto girare il finale con lui. Alcune persone del suo entourage mi avevano assicurato che sarebbe venuto. Io ci contavo molto. Lo abbiamo aspettato fino alla fine ma non è mai venuto.
Mentre in Italia esce La Mano De Dios, Dieguito è ricoverato nella clinica Guemes di Buenos Aires per uno scompenso cardiaco. Questa volta la cocaina non centra nulla. Il suo problema adesso è il sovrappeso, il fumo e l’alcool, con il rischio di una cirrosi epatica. Sottoposto a una terapia farmacologica e sedante “ritengo che saranno sufficienti 5/7 giorni per un trattamento di disintossicazione e stabilizzazione del suo stato generale” ha affermato il dottor Hector Pezzella, direttore medico della clinica Guermes. “Per il momento – aggiunge – non è stato rilevato alcun danno epatico acuto. La cirrosi sarebbe lo stadio finale, ma l’obiettivo del ricovero e della disintossicazione è proprio che non si giunga a quel punto, perchè in fin dei conti Diego non è un alcolizzato abituale“.
Maradona è assistito in queste ore dal fratello, dalle due figlie Dalma e Giannina, e dalla compagna Veronica Ojeda. Oggi è un uomo di 46 anni, circondato, come sempre, da migliaia di persone che continuano a idolatrarlo. E’ un uomo che non ha mai conosciuto la pace: se da piccolo la sua tortura era la povertà, dopo essere diventato lidolo calcistico di tutto il mondo, la sua tortura è diventata la ricchezza e la mancanza assoluta di privacy e tranquillità psicologica.
Adesso che per l’ennesima volta si ritrova su un letto dospedale, ai suoi sostenitori non rimane che confidare nella mano de Dios.
Ennesimo furto con spaccata a Palermo. La notte scorsa un locale di piazza Meli, la…
Una ragazza è precipitata in un dirupo, da un’altezza di circa 20 metri, a Noto…
È stato approvato il progetto di bonifica del poligono militare di Punta Izzo, un tratto…
La telefonata per comunicare l'incidente causato dal nipote, poi la richiesta di denaro. Nei giorni…
Prima le molestie alla donna, poi l'aggressione al compagno di lei. A Catania, in via…
Weldu Romel, 27 anni, eritreo. È stata identificata una delle 368 vittime del naufragio di…