Due giorni fa è morto, per cause naturali, Sebastiano Laudani, all’età di 91 anni. L’uomo era a capo dell’omonima famiglia mafiosa, detta anche dei mussi ‘i ficurinia. Il questore di Catania Giuseppe Gualtieri ha disposto un provvedimento di divieto di funerali pubblici. Le esequie si sono tenute alle prime luci del mattino, in forma privata, in una cappella cimiteriale, senza cortei o manifestazioni di altro tipo.
Come ricorda una nota della questura etnea, nel corso della sua carriera criminale Sebastiano Zu Ianu Laudani è stato colpito più volte da provvedimenti giudiziari, con condanne per reati come associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio ed estorsione.
«Ammazzare tutte le persone che sono nemici della mia famiglia: è il chiodo fisso di mio nonno. È folle nel modo più assoluto, non può stare in libertà completamente». Con queste parole ne tratteggiava il ritratto Giuseppe Laudani, nipote del defunto e unico pentito nella storia del clan. Sebbene fosse agli arresti dal 1989, secondo gli inquirenti Sebastiano Laudani non hai mai smesso di tenere in mano le redini della famiglia.
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