Nelle cronache politiche di questi mesi Ugo Forello, il candidato sindaco pentastellato, è sempre stato presentato – e si è narrato altrettanto – principalmente come avvocato. Ma a leggere il settimanale 109 il suo lavoro principale, almeno per quanto riguarda la fonte di reddito principale, è quello di imprenditore. Forello infatti risulta dal 2 maggio 2016 «il maggior azionista dell’Inpa spa, la società che si occupa dell’accertamento e la riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità (ICP) e tassa occupazione spazi e aree pubbliche (TOSAP), in decine di Comuni siciliani». Possedendo un totale di azioni dell’86 per cento «dell’intero capitale da 10 milioni di euro della Inpa spa, una società amministrata da Giulio Martines (fra i firmatari del manifesto del 2005 di Addio Pizzo per il consumo critico) e che ha come scopo principale quello di far rispettare la legalità ai cittadini, quantomeno sotto l’aspetto tributario». Insomma: Forello sarebbe milionario, con oltre otto milioni di azioni.
Il contenuto intero dell’articolo, a firma del giornalista nisseno Gianpiero Casagni (autore tra l’altro dello scoop sul Palazzo della legalità di Caltanissetta) potrà leggersi per intero nel capoluogo siciliano a partire da domani mattina. Ma intanto le anticipazioni – che anche noi di Meridionews siamo riusciti a recepire – alimentano ulteriormente le polemiche sul M5s palermitano, già duramente provato dalle faide interne dei mesi scorsi. Ad accendere ulteriormente la miccia è il senatore Francesco Campanella, con un passato pentastellato, poi ex di Sinistra Italiana e attualmente nel Gruppo Misto di Palazzo Madama. Che sottolinea come tra i committenti dell’Inpa («una Equitalia piccola piccola ma non troppo») ci sia anche il Comune di Bagheria, «dove l’amministrazione Cinque ha prima internalizzato il servizio di distribuzione idrica e successivamente ha incaricato proprio la società di Forello a riscuotere le bollette. Per capirci: il sindaco pentastellato di Bagheria affida un servizio del Comune alla società di un candidato sindaco pentastellato della stessa area metropolitana. Una pratica che proprio i cinquestelle chiamerebbero, con altri attori in campo, conflitto di interessi». E un’altra critica arriva dal Partito democratico bagherese che, nelle parole del segretario locale Orazio Amenta, sottolinea come «da tempo il nostro capogruppo Mimmo Di Stefano aveva sollevato la questione dell’inopportunità di affidare il servizio di riscossione a una ditta che aveva un contenzioso milionario con il Comune. Oggi scopriamo che la ditta in questione, la Inpa, è di Forello».
Al momento non è stato possibile contattare per una replica né Forello né Cinque.
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