«Il calcio maschile in Italia è visto e vissuto come l’unico sport e quello femminile soffre di una visibilità praticamente inesistente». Cinzia Valenti, presidentessa della Ludos Palermo, squadra di calcio femminile del capoluogo siciliano che quest’anno affronterà il campionato di serie C, spiega così le difficoltà di uno sport che resta anche in città confinato in un ambito marginale. Sia per la scarsa attenzione del pubblico e delle istituzioni, sia per il poco interesse da parte del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, di inglobare la società. Nonostante queste problematiche, le ragazze della Ludos continuano a giocare e ad allenarsi esclusivamente per passione, con una particolare attenzione ai progetti pensati per le giovanissime aspiranti calciatrici.
«Nel calcio femminile esistono tre tipi di difficoltà – spiega Valenti -. Innanzitutto, in nessuno sport, tranne in questo, viene vissuta la differenza tra professionisti e dilettanti». Dimensione, quest’ultima, che la presidentessa preferisce, perché più adatta ad affrontare le competizioni in maniera sana. «Inoltre, in Italia, il calcio maschile è visto e vissuto come l’unico sport – continua -. La terza problematica, infine, è che nel nostro Paese non si è prestata attenzione ai progetti che Fifa e Uefa hanno messo a punto per lo sviluppo del calcio femminile». La presidentessa Valenti ha una sua ricetta per la crescita di questo sport: «Sarebbe necessario che le società maschili inglobassero quelle femminili. A livello nazionale, dove siamo indietro di almeno quattro anni rispetto all’Europa, ad aprire le danze è stata la Fiorentina, seguita a ruota da Lazio, Bari, Sampdoria, Mantova, Inter e Verona».
Il riferimento è alla scarsa lungimiranza, in questo caso, del presidente Zamparini che non si è ancora premurato di portare avanti un discorso del genere con la Ludos. Sulla possibilità di stringere una partnership con il Palermo, Valenti non può che essere realista: «Le componenti sono tante, la città è una realtà difficile e non sappiamo, al di là delle dichiarazioni di Zamparini, se continuerà a essere il presidente della società rosanero. Bisogna quindi capire se ci sono stimoli e motivazioni per fare questo passo adesso oppure tra un paio di anni». In città, questa non è l’unica nota dolente. Neppure l’amministrazione comunale, infatti, sembra fare la sua parte. «Le società di vertice di vari sport – spiega Cinzia Valenti – questa estate hanno istituito Palermo al Vertice. Abbiamo fatto una conferenza stampa di presentazione col Comune, che dà qualche segnale, ma la grande pecca è lo stato degli impianti sportivi, lasciati al totale abbandono. La situazione è assolutamente drammatica e da questo punto di vista non vedo neppure un bagliore di luce».
Tanti dispiaceri, ma non solo: in 28 anni di storia, 23 dei quali con la stessa allenatrice, la Ludos ha ottenuto anche una promozione in serie A e disputato due campionati di massima serie. Adesso, però, si appresta a cominciare il prossimo campionato di serie C, dopo l’ottimo piazzamento (sesta posizione) nello scorso torneo di serie B: «L’obiettivo – prosegue la presidentessa – è quello di risalire immediatamente nel campionato di serie B, ricollocandoci all’interno del panorama nazionale. Questo deve servire a darci i giusti stimoli per chiudere questa parentesi della retrocessione. Sarà un anno fondamentale per raggiungere tutto quello che avevamo cominciato la scorsa stagione». La squadra comincerà il campionato senza uno dei pilastri storici, quella Antonella Licciardi che per 23 anni ha guidato la squadra dalla panchina, complice un addio arrivato nel corso di questa estate. «Si tratta di un evento storico – continua Valenti -, con Licciardi abbiamo percorso insieme tutte le tappe della Ludos, ma lo sport ci insegna che ci si deve sempre rimettere in discussione per raggiungere quegli obiettivi che questa società si merita. Dobbiamo riorganizzarci, è chiaro, e speriamo di raccogliere presto i frutti che stiamo seminando».
Fiore all’occhiello della Ludos Palermo è sicuramente il settore giovanile, da dove la prima squadra pesca tanti talenti per il futuro. Una scelta quasi obbligata. «Noi siamo forse l’unica realtà in Sicilia che da più di 15 anni cura il settore giovanile, perché siamo fermamente convinti che bisogna partire dalla base e fare riferimento al materiale umano che abbiamo in città. Anche perché affrontare campionati superiori e prendere rinforzi fuori ha un suo costo – conclude Valenti -. L’anno scorso insieme alla federazione, in qualità di referenti per Palermo, abbiamo anche iniziato un progetto pilota per lo sviluppo dell’under 13, che riprenderemo a breve anche per le scuole elementari e medie».
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