Dal 16 al 18 luglio il centro fieristico Le Ciminiere di Catania è diventato un grande contenitore per racchiudere una serie di eventi e iniziative – Catania 2020 – che hanno avuto come filo conduttore «l’ambiente e gli ambienti in tutte le loro declinazioni». Tranne una: la raccolta differenziata. Grandi cestini di plastica dura bianchi foderati con sacchetti di plastica verdi all’interno dei quali si è potuto trovare di tutto: piatti, bicchieri e posate di plastica usa e getta (utilizzati per i pasti dal bar), lattine di alluminio, bottigliette di plastica, tovagliolini di carta sporchi e anche avanzi di cibo.
Un controsenso per un evento durante il quale si è tenuta anche la cerimonia di premiazione degli enti locali virtuosi. Il presidente della Regione Nello Musumeci, l’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon, il dirigente della Protezione civile Salvo Cocina e il dirigente del dipartimento Acqua e rifiuti Calogero Foti hanno diviso un budget di cinque milioni euro ai Comuni ricicloni dell’Isola.
«Mi sta sembrando strano che la spazzatura non sia stata differenziata», risponde a MeridioNews Giusy Giacone tra gli organizzatori dell’evento – con la società Amazing events – che tiene insieme la XXII edizione del salone Progetto Comfort e la seconda edizione di Ecomed, la green expo del Mediterraneo. «Sono foto dell’anno scorso», ipotizza Giacone dopo avere assicurato che «il pranzo è stato preparato da uno chef e organizzato da parte della Regione Siciliana. Del resto, quindi – aggiunge – non posso parlare, ma posso assicurare che all’interno del centro fieristico la raccolta differenziata è stata rispettata».
Le immagini delle pattumiere piene di rifiuti non differenziati sono state scattate dopo il pranzo del secondo giorno di eventi, venerdì 17 luglio. «Noi non abbiamo nulla a che vedere con la questione organizzativa», ci tengono a precisare dal dipartimento Energia della Regione. L’ente che è stato tra le oltre sessanta realtà che hanno dato il proprio patrocinio alle tre giorni: dal ministero dell’Ambiente alla città metropolitana di Catania, dalle Università di Catania e Palermo all‘Ispra (l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), poi anche l’Anci (l’associazione dei Comuni siciliani), l’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) e Legambiente.
Oltre 150 espositori, 15 congressi, workshop e «tantissime attività sociali sull’ambiente e sugli ambienti» nell’evento con due saloni espositivi: da una parte, il Progetto Comfort con la «volontà di occuparsi di comfort urbano e territoriale in armonia con l’ambiente, la sostenibilità e i nuovi modelli di economia circolare», come si legge nel documento di presentazione della manifestazione. Dall’altra, la seconda edizione di Ecomed: la prima green expo del Mediterraneo nata «con l’ambizione di anticipare e rilanciare le sfide ambientali e per offrire un momento d’incontro tra domanda e offerta di idee e tecnologie capaci di promuovere, davvero, la sostenibilità del nostro vivere in armonia con l’ambiente». Compresa una «gestione efficiente dei rifiuti». Che, però, stando alle segnalazioni arrivate a MeridioNews, almeno in questo caso, così efficiente non sarebbe stata.
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