Alessia Elettra Campana, 21 anni, viene da Rimini e studia a Catania all’Accademia delle belle arti. «Ma lo studio non è la ragione per la quale mi sono trasferita», racconta, mentre con un pennello passa lo stucco sulle pareti del teatro Coppola, occupato dal 16 dicembre poiché, secondo chi c’è entrato abusivamente, è abbandonato dall’amministrazione comunale. Cosa vuole fare da grande ancora non lo sa, «probabilmente se lo sapessi le cose sarebbero molto più semplici e un sacco di problemi li risolverei dice ma per adesso meglio non pensarci, la soluzione arriverà da sé». Tra una pennellata e l’altra, impara: «Cose che non imparerei in altri posti e in altri momenti». Perché «quando mi ricapita di imparare a fare una parete?». Per questo, tra i volontari che rimettono in sesto la struttura di via Vecchio bastione 9, lei si definisce «una tappabuchi, mi chiamano e vado, qualunque cosa ci sia da fare».
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