Le mie mamme e i tuoi papà

Famiglia: termine indicante un nucleo di persone basato sul principio fondamentale di amore reciproco, ecco tutto ciò che occorre per far si che un bambino sia felice; ma quali ripercussioni può avere sulla sua giovane vita la mancanza di uno dei due componenti familiari? Ed è di mancanza che si può parlare?

A partire dai suoi primissimi giorni di socialità il figlio di una coppia gay si troverebbe sicuramente a dover fronteggiare sbeffeggiamenti e derisioni da parte dei suoi coetanei e di tutti coloro i quali hanno paura di ciò che non conoscono; incorrerebbe in parecchi dubbi in merito alla procreazione e l’integrazione non sarebbe affatto facile in un mondo dove per essere normali bisogna essere il più vicino possibile alle caratteristiche della maggior parte di chi ci sta intorno.

E’ normale tutto ciò che è condiviso dalla maggioranza degli esseri umani ed è anormale tutto ciò che fa una piccola parte di essi.

Ma chi ha il diritto di dire cosa sia normale e cosa non lo sia? Ciò che per noi è tale per altri non lo è e viceversa.

Un bambino è forse felice di vedere la madre che si droga ed il padre ubriaco che lo picchia, piuttosto che le sue due madri che lo amano e lo sostengono nei momenti di smarrimento? Eppure madre drogata e padre alcolizzato sono pur sempre  “normali” perché uomo e donna.

A dispetto di una coppia gay che desidera un bambino di qualsiasi colore sia la sua pelle ed in qualsiasi modo esso sia stato creato, di certo non sarebbe meglio una coppia etero che ha messo al mondo una bambino non voluto. Eppure è più importante guardare a ciò che appare piuttosto che all’essenza delle cose e così come ci si vergogna dei gay ci si vergogna dei loro figli e del concetto stesso di famiglia gay. Si è parlato tanto di vietare la pratica dell’adozione gay non preoccupandosi minimamente di tutti quegli orfani che aspettano solo di poter avere una famiglia che li ami senza alcun problema per il sesso di entrambi, perché ciò che chiede chi è stato rifiutato fin dalla nascita, non è di certo di apparire come gli altri vogliono che appaia.

Indubbiamente permettere questo tipo di adozione creerebbe delle difficoltà psicologiche oltre che sociali, ad esempio il bambino potrebbe non sviluppare in merito alla questione alcun senso critico e potrebbe preferir seguire l’esempio dei genitori innescando così una reazione a catena che porterebbe all’estinzione della specie, ma quale figlio ha mai deciso di essere uguale ai propri genitori? Non si parla sempre del fatto che le generazioni successive sono sempre determinate a non fare ciò che facevano i propri antenati? E’ proprio di questo che ci si lamenta spesso parlando dei giovani: essi sono “bastian contrario” e vogliono sempre fare di testa loro senza alcun rispetto per le tradizioni…

Il frutto di una crescita all’interno di una coppia dove il sesso della madre non è diverso da quello del padre, è una maggiore apertura mentale ed una minore paura del diverso; si sentirebbe parlare meno di tutti quegli omosessuali picchiati per strada o tutte quelle lesbiche violentate in quanto tali. Condivideremmo meglio questa terra che non è stata creata per ospitare una massa infinita di automi ma che è ricca proprio per la sua varietà culturale, linguistica e sociale, ciò che ne deriverebbe sarebbe un maggiore rispetto per il prossimo ed un notevole accrescimento della tolleranza. Radicando nell’educazione infantile il concetto di “diverso” come branca della normalità, si accrescerebbe il numero di persone che la pensano in un certo modo e tutto ciò che ora appare anormale sarebbe “normale” perché condiviso da una fetta più ampia di persone.

Procedendo per questa linea di pensiero ci sarebbe più libertà d’espressione ed il senso comune si presenterebbe del tutto variato e applicato ad una nuova tipologia di mondo dove ci si batte per la fine di qualsiasi tipo di discriminazione, cercando di aprire una porta verso una nuova era evolutiva.

E’ azzardato mettere alla base di tutto questo cambiamento una cosa così piccola come questo tipo di adozione, che oltre ad essere un granello in un deserto ed un meccanismo che una volta innescato non può essere più fermato, possiede una mole notevole di possibilità di fallimento e varie controindicazioni.

Sabrina Todaro

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