Laura Salafia tornerà in Sicilia lunedì prossimo, 5 dicembre. La studentessa colpita al collo durante una sparatoria in piazza Dante il 30 giugno del 2010, dopo ben sedici mesi di cure al Montecatone Rehabilitation Institute di Imola atterrerà, in tarda mattinata, allaeroporto Fontanarossa di Catania. La ragazza, rimasta tetraplegica, sta quindi per esaudire il desiderio di tornare nella sua Sicilia. Saranno i medici dellunità spinale unipolare dellospedale Cannizzaro, unico centro del Sud Italia dedicato esclusivamente ai pazienti che hanno subito una lesione del midollo spinale, a prendersene cura da lunedì e per almeno un paio di mesi.
Laura arriverà con un volo diretto da Forlì a Catania, con un aereo medicalizzato a carico dellErsu di Catania. Sarà poi unambulanza, con a bordo le dottoresse Maria Pia Onesta, medico fisiatra responsabile dellunità spinale e Carla Giansiracusa, medico anestesista dellunità a portarla nella sua nuova stanza, una di quelle monitorizzate del centro. «Tutto è pronto perché Laura possa continuare il suo percorso riabilitativo. Il personale medico è stato preparato e le attrezzature necessarie ci sono tutte» ha affermato questa mattina Maria Pia Onesta durante un incontro organizzato dallospedale Cannizzaro.
La situazione di Laura è delicata e la promessa del team ospedaliero è quella di farla sentire a casa, per quanto è possibile. «Le daremo tutto il nostro supporto medico e umano. Il nostro personale è sempre stato in contatto con i medici che fino ad adesso hanno avuto in cura la ragazza e si è preparato al meglio. Non facciamo miracoli, ma la aiuteremo ad aiutarsi», ha detto Francesco Poli, direttore generale dellospedale. Laura Salafia dovrà certo convivere con questa nuova condizione. Non riesce a muovere nulla dal collo in giù ed ha anche qualche difficoltà respiratoria e spastica. Avrà pertanto bisogno di un care giver, una persona che viva con lei, magari della famiglia, che sappia aiutarla nello svolgimento delle piccole attività quotidiane e anche in caso di emergenza. Lobiettivo, comunque, è quello di renderla più autonoma possibile, a cominciare dagli spostamenti. «Si muove con una carrozzella che ha un joystick che funziona con il soffio o con un movimento del capo – aggiunge la dottoressa Onesta – È importante».
Laura manca da sedici mesi da Catania. Da Imola, dove ha iniziato la sua riabilitazione, ha espresso il suo desiderio di tornare. E adesso è pronta per continuare i suoi miglioramenti nella sua terra.
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