Lagalla apre uno spiraglio per ex sportellisti «Il governo regionale ne sta tenendo conto»

Hanno le stesse competenze dei navigator immaginati da Luigi Di Maio, ma in Sicilia, come annunciato dal leader pentastellato Giancarlo Cancelleri, non avranno un canale privilegiato e dovranno passare, come tutti gli altri dalla selezione pubblica. Mentre all’Ars infuoca la polemica tra i deputati del Movimento 5 Stelle e il presidente della commissione Lavoro, Luca Sammartino, sulle sorti degli ex sportellisti della Formazione Professionale, il governo appena un paio di giorni fa ha approvato il piano per il fabbisogno dei centri per l’impiego, in vista dei grandi flussi che questi uffici saranno chiamati a gestire con l’introduzione del reddito di cittadinanza. Si tratta di una delibera, in realtà, di competenza dell’assessorato al Lavoro, che ha ricevuto l’ok lo scorso 29 gennaio e che individua appunto le risorse umane carenti nei singoli centri per l’impiego, sia per competenze, che a livello numerico. Per le quali potrebbero essere attivate misure tenendo conto dell’esperienza degli ex sportellisti della formazione professionale. Uno spiraglio confermato dal loro assessore di riferimento, cioè il titolare del dicastero alla Formazione Professionale, Roberto Lagalla.

Si tratta di un piano legato alle 450 persone che dovranno essere selezionate per il ruolo di front office nel percorso in vista dell’avvio del reddito di cittadinanza?
«No, siamo in attesa delle linee guida nazionali, alle quali naturalmente le regioni si dovranno attenere».

Intanto il dibattito sul futuro degli ex sportellisti si fa sempre più acceso.
«C’è un tavolo di concertazione aperto proprio su questo fronte, tra governo centrale e Regione siciliana, istituito su nostra richiesta, per quanto riguarda gli operatori del mondo della formazione professionale. Operatori che, nominalmente, negli elenchi ufficiali risultano essere 8500. In realtà parliamo di un albo risalente nel tempo, che contiene persone che hanno perso interesse o non sono più all’interno del mondo della Formazione Professionale».

Intanto qualcosa si muove, con gli ultimi bandi pubblicati.
«Direi più di qualcosa. A seguito della pubblicazione dell’Avviso 2, attualmente stimiamo che siano occupati circa 2500 operatori, ma saremo in possesso di dati più aggiornati nei prossimi giorni».

E tutti gli altri?
«Certamente vanno date risposte. Agli sportellisti, come agli altri attori del mondo della formazione professionale. Immaginiamo di poter interagire su molteplici direzioni, a cominciare dal capire quante di queste persone potranno essere fruitori del reddito di cittadinanza. E poi bisogna avere chiaro quante potranno essere avviate alla pensione, in relazione a quota 100 e agli altri istituti normativi a fini pensionistici. Ancora, abbiamo istituito un sottotavolo con Anpal servizi sul fronte dell’infrastrutturazione digitale e, infine, desideriamo che il governo centrale che ci dia indicazioni sul fondo di garanzia, perché potrebbe essere una misura di passerella verso la fuoriuscita dal mondo del lavoro».

Insomma, la Formazione riparte, ma c’è anche un bacino da sfoltire. 
«Certamente la formazione è ripartita, i corsi dell’Avviso 2 sono in pieno svolgimento, abbiamo dato il via anche all’Avviso 8 e, ad oggi, c’è una continuità garantita fino a fine 2020. Nel frattempo lavoreremo per dopo. Però bisogna anche ammettere che il contenitore non basta a contenere gli operatori storici, con risorse inferiori rispetto al passato».

Oggi si parla tanto di figure di tutoraggio tra la Formazione professionale e il mondo del lavoro. In Sicilia esistono già da anni.
«Sì, l’intuizione era certamente buona. La declinazione è stata evidentemente molto più lacunosa, sia per le infrastrutture digitali inadeguate sia per un’interlocuzione lacunosa con le categorie professionali».

Interlocuzione che, per quanto riguarda il fronte formativo, è adesso ripartita?
«Sì, abbiamo riavviato il dialogo col mondo imprenditoriale, arrivando all’integrazione delle qualifiche necessarie secondo le imprese, nel repertorio formativo regionale. Ma abbiamo anche in programma un prossimo bando destinato alle imprese che vorranno formare direttamente il personale».

Resta il tema degli ex sportellisti: è intenzione del governo tenere conto delle competenze già acquisite negli anni da questi operatori?
«Il governo regionale ha tutto l’interesse a restituire dignità ai lavoratori. Non credo che l’assessore al Lavoro, nel momento in cui disegna il fabbisogno dei centri per l’impiego, non tenga conto di questa circostanza. Anzi, credo che ne tenga debitamente conto».

Miriam Di Peri

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