La Sicilia deturpata nello sguardo di chi è emigrata «Ho pulito la spiaggia, io qui vorrei poterci vivere»

«Fa male vedere come molti non capiscano che questa terra andrebbe difesa». Marta, 21 anni, sta trascorrendo in provincia di Ragusa gli ultimi sgoccioli di vacanze estive. Tra poco più di una settimana, così come tanti altri giovani siciliani, rifarà le valigie per tornare al Nord. Nel suo caso, ad attenderla, ci saranno le lezioni nel corso di Nuove tecnologie dell’arte all’Accademia di Brera, a Milano. 

Tra un bagno e l’altro nelle acque di Santa Croce Camerina, Marta, che è originaria di Comiso, ha cercato di sensibilizzare i propri concittadini sul tema del rispetto dell’ambiente. Un appello sotto forma di video. «Mi sono vergognata profondamente nel vedere le spiagge costellate di rifiuti e sentire nell’aria il fetore anziché l’odore del mare – racconta la giovane a MeridioNews – Così ho deciso di girare questo video, contrapponendo le bellezze dei luoghi all’incuria di chi li frequenta». Le immagini sono state riprese a Caucana. «Poche centinaia di metri costa che sarebbero un piccolo paradiso, ma in cui invece abbondano inciviltà e indifferenza», prosegue Marta. 

Osservarla impegnata a riprendere con la telecamera i rifiuti ha suscitato la reazione di qualche residente. «Una signora in dialetto e ad alta voce, stupendosi del fatto che fossi ancora lì a riprendere, mi ha proposto di mostrarmi anche la spazzatura che aveva a casa – racconta -. Mi ha fatto sorridere, anche se è assurdo che ci si meravigli di chi non accetta questo stato di cose». 

Da parte sua Marta non si è limitata a denunciare le condizioni della spiaggia di Caucana, ma ha dato il proprio contributo ripulendo l’area. Ed è lì che ha trovato una piccola sorpresa. «La sera dopo, quando sono ritornata, ho notato che qualcuno aveva provveduto a rimuovere l’immondizia – racconta la 21enne -. Non so se sia stato il mio video a fare da stimolo, né se si sia trattato dell’iniziativa del Comune o di qualche cittadino, in ogni caso mi sento di ringraziarli». 

Il lavoro per lei non è comunque mancato. «Abbiamo riempito ben cinque sacchi, ma non mi è pesato. Questa è la mia terra e contribuire a curarla mi fa sentire bene». Un gesto d’affetto prima di congedarsi dall’Isola. «Per me è sempre un arrivederci. Dopo la laurea, spero di potere tornare. Se tutti se ne vanno, non c’è futuro».

Simone Olivelli

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