La scoperta archeologica dove sorgerà una discarica «L’impianto di smaltimento è un sopruso alla comunità»

Mentre l’emergenza rifiuti continua tra immondizia accumulata agli angoli delle vie, difficoltà di smaltimento dei rifiuti nelle discariche, lunghe code dei camion autocompattatori e l’ennesima diffida (arrivata nei giorni scorsi) firmata dal direttore del dipartimento Acqua e rifiuti Calogero Foti, alla Impianti Ato 4 Caltanissetta Provincia Sud ad adempiere e accogliere i rifiuti dopo le criticità di Sicula, a Randazzo nel giro di cinque anni potrebbe sorgere un altro impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani dal valore di 70 milioni di euro. E i preparativi per affidare la progettazione di una nuova discarica sembrano essere agli sgoccioli. Nei prossimi giorni potrebbe già essere reso noto il nome dello studio che si è aggiudicato il progetto. Nel frattempo a Carcaci, una frazione di Centuripe, in provincia di Enna, vicino ai terreni dove sorgerà la discarica, è stato scoperto un complesso cimiteriale composto da nove tombe a camera scavate nella roccia. «Quelle di forma rettangolare risalgono molto probabilmente all‘Età del ferro, mentre quelle a forma circolare all’Età del bronzo. Altre, invece, sono di certo ancora più antiche», spiega a MeridioNews il sindaco di Centuripe e autore della scoperta Salvatore La Spina. 

Localizzate in un’area collinare, di proprietà privata, fanno pensare alla presenza di un vero e proprio villaggio ancora da scavare. Il sito si trova proprio al confine con l’area che verrà interessata dalla discarica. «Una coppia di giovani escursionisti mi ha inviato alcune foto – racconta il sindaco -, mi sono accorto delle strutture e, incuriosito, due settimane fa sono andato a vederle». Si tratta di grotte scavate nella roccia, sulle pareti sono ancora visibili quelli che sembrano i disegni di un’altra era. «Si trovano all’interno di un terreno privato che non è semplice raggiungere – continua La Spina -, per questo non ne eravamo a conoscenza». Una scoperta che lascia campo aperto alle preoccupazioni che la realizzazione della discarica possa non tenere conto del ritrovamento che, se confermato dalla Soprintendenza, meriterebbe invece di essere tutelato. «Le immagini del luogo sono state già segnalate alla Soprintendenza di Enna – assicura La Spina – Sembra essere una necropoli molto estesa». 

La realizzazione di una discarica potrebbe essere di aiuto come soluzione tampone all’emergenza rifiuti, ma non è comunque esente da critiche. «Abbiamo bisogno di questi impianti ma il Comune di Randazzo ha dato l’autorizzazione perché in realtà quel terreno è molto più vicino a Centuripe e ci vivono centuripini». Questi ultimi, per la maggior parte, allevatori e agricoltori. «Sono circa 500 le persone che vivono lì, allevano bovini e ovini e coltivano alberi da frutta e vigneti – spiega La Spina – Si tratta di una comunità che una volta viveva nei Nebrodi, per poi stabilirsi qui». Tutti proprietari a cui verranno espropriati i terreni. «È una zona ricca di flora e fauna, si possono percorrere le vie della transumanza e ci sono ruscelli e impianti idrici – conclude La Spina – La mia domanda è: si è capito dove si sta realizzando questo impianto? Si rischia di fare un sopruso a una comunità che vive di agricoltura e pastorizia, una struttura del genere deturpa l’ambiente». 

«Il sindaco ha le sue ragioni, ma si tratta comunque di un impianto che sorgerà a circa otto chilometri dal Comune di Centuripe», replica a questo giornale Ignazio Puglisi, vicepresidente della Srr Catania Provincia Nord. Anche quest’ultima destinataria delle diffide della Regione per individuare idonee soluzioni per il trasporto fuori Regione del rifiuto indifferenziato prodotto nei loro ambiti, «avvertendo che si procederà alla proposta di commissariamento in caso di ulteriore inerzia», si legge in una nota stampa. «In ogni caso la gara è agli sgoccioli, dopo effettueremo lo studio di fattibilità e valuteremo se l’opera è o meno realizzabile nell’area di 30 ettari così come individuata. Le tombe? Se dovessero essere confermate valuteremo un’alternativa», è la chiusa di Puglisi.

Gabriele Patti

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