«Stiamo facendo una rivoluzione, ma attenzione, diciamolo sottovoce, potrebbero sentirci. Un bambino creativo diventerà un adulto, una persona libera, una persona pericolosa…».
Nell’idea di una tensione continua e profonda, Bruno Munari, 1907 – 1998, si muove con curiosità e ricerca verso una semplificazione concettuale e progettuale. L’arte, i bambini, la cultura e nuovi punti di vista da cui guardare alle cose caratterizzano la sua vita e i suoi lavori. È stato definito come uno degli uomini più contributivi sul piano artistico, del design industriale, della poesia, della scultura e della didattica. Tra gli anni cinquanta e sessanta domina le scene italiane e si fa protagonista di una rivoluzionaria evoluzione della figura dell’artista, con lui nasce un modello di uomo che sta in equilibrio tra le industrie del boom economico del dopoguerra e la rinascita culturale. Le consulenze aziendali, le invenzioni futuristiche, il Movimento Arte Concreta, le prime installazioni artistiche e la cinematografia d’avanguardia sono soltanto alcuni dei campi d’azione di Munari, che ancora oggi sfugge ad ogni catalogazione pur restando annoverato tra le figure più emblematiche di svariate tecniche e movimenti.
Drago Artecontemporanea presenta una mostra con l’intento di evidenziare la polivalenza della ricerca dell’artista ed espone diverse serie frutto di diverse ispirazioni e rappresentative di diversi periodi: Le Macchine Inutili, il lavoro più importante con il quale Munari ha esordito nel panorama futurista milanese degli anni trenta; le Sculture da Viaggio, nate all’inizio degli anni cinquanta come sculture pieghevoli per essere spedite come biglietti di auguri; I Movimenti Cinetici, Le rare e sperimentali Tensostrutture, i famosi Negativi/Positivi e i disegni di ispirazione giapponese.
Le opere più rare in esposizione sono Le Tavole Tattili. Le Tavole, che non sono mai state in mostra al sud d’Italia, hanno fatto parte della grande mostra organizzata a Milano nel 2007 per il centenario della nascita di Bruno Munari e sono tra le opere che più incrociano i due campi di ricerca di Munari: arte e didattica. Esse nascono per rivolgersi, nei bambini e negli adulti, al senso del tatto, quello meno affrontato a scuola e quello meno esaltato nell’arte. La prima Tavola Tattile risale al 1931, le successive negli anni quaranta: realizzate su tavole di legno, presentano vari materiali come carte vetrate di varia finezza, sughero, corde, metallo, pelle e pelliccia così da offrire diverse sensazioni visive e tattili. Su una Tavola del 1943 Munari indica anche i tempi di lettura (lento, forte, veloce, velocissimo), come fosse una partitura musicale.
A completare la mostra, nel bookshop della nuova sede della Galleria ricavato negli spazi al primo piano, saranno esposti degli esempi del lavoro di Munari nell’editoria: libri illustrati e progettati e ancora oggetti di design che permetteranno al visitatore di conoscere la varietà dell’opera dell’artista, tra essi spicca un oggetto cult del design italiano: Il Posacenere Cubo, disegnato nel 1957.
Bruno Munari / La Rivoluzione Sottovoce
18 aprile / 24 maggio 2015 – Drago Artecontemporanea / via Prigione, 5. Bagheria
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