La Regione multa Trenitalia per i disservizi del 2018 Penali da 1,7 milioni da usare per sconti ad abbonati

Coi disservizi patiti sui treni siciliani i pendolari potrebbero scrivere un’enciclopedia. Non tutti sanno, però, che a ogni ritardo, a ogni soppressione, ma anche a ogni difformità di un convoglio rispetto a quello che prevedrebbe il contratto di servizio con la Regione, dovrebbe corrispondere una penale per Trenitalia. Adesso, dall’assessorato Infrastrutture sembrano essersene accorti, quantomeno per il 2018. E hanno quantificato in un milione e 740mila euro la penalità che l’azienda di trasporto deve rimborsare alla Regione. O meglio, le somme verranno sottratte dalla rata di saldo che la stessa Regione ogni anno paga a Trenitalia, secondo quanto disposto dal contratto di servizio

L’importo, stando a quanto riportato dall’assessorato, rappresenta «la soglia massima annuale» raggiungibile. Tradotto: peggio di così non si poteva fare. Ed è quantificato a seguito di «una prima fase istruttoria della documentazione trasmessa dall’impresa ferroviaria nonché attraverso l’attività di vigilanza e di monitoraggio del servizio reso». 

Come usare queste risorse? La giunta Musumeci ha approvato lo scorso mese una delibera in cui si parla di un variegato ventaglio di possibilità: si va da treni straordinari a buoni sconto per l’acquisto di abbonamenti sulle tratte disagiate (si parla della Catania-Caltagirone e della Palermo-Trapani), da un bonus per rimborsare gli abbonati dei disagi patiti fino a una sorta di beni confort per i pendolari a bordo dei treni. 

Per definire le priorità la Regione dovrà confrontarsi con il Tavolo in cui sono rappresentati i consumatori e le associazioni dei passeggeri e delle persone con mobilità ridotta e con disabilità. «Finora questo incontro non c’è stato – spiega Giosuè Malaponti, presidente del comitato pendolari – Sapere che la Regione si è mossa, quantomeno per il 2018, è una buona notizia. Ma che fine hanno fatto le penali del triennio precedente? A oggi non se ne ha memoria. Sarebbe utile capire se sono state contestate, se sono state pagate e come sono state usate». 

Secondo il portavoce dei pendolari, le penalità dovrebbero essere usate «per rimborsare gli abbonamenti sulle tratte maggiormente penalizzate. Per esempio – continua Malaponti – un’idea potrebbe essere rimborsare un abbonamento mensile. Sicuramente l’idea di snack o altro a bordo dei treni come ristoro mi sembra inutile». In attesa di dati più analitici da parte della Regione sui disservizi di Trenitalia, restano quelli frutto del paziente monitoraggio del comitato pendolari: a ottobre e novembre 2019 (ultimi dati disponibili) mediamente il 18,7 per cento dei treni monitorati è giunto a destinazione con oltre cinque minuti di ritardo, e il 12,5 per cento con oltre dieci minuti di ritardo.

Salvo Catalano

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