Sportello per i diritti in via Libertà, ma è già polemica «Perché non riaprire la vecchia postazione anagrafica?»

«Succedono cose strane in questa città. Succede che le postazioni anagrafiche in affitto rimangono aperte e quelle di proprietà del Comune vengono chiuse. Valli a capire». Neanche il tempo di inaugurare lo sportello per i diritti di via Libertà – la cerimonia è avvenuta oggi alle 12 e 30 – che la polemica è già servita. A impiattarla, però, non è un nemico della contentezza, per usare un’espressione cara al sindaco Orlando e ai suoi fedelissimi. La critica arriva infatti da Marco Frasca Polara, presidente dell’ottava circoscrizione e sostenitore della maggioranza attualmente al governo della città.

«L’amministrazione ha deciso così – scriveva già ieri Polara – Le code agli sportelli, le ore e le giornate di attesa dei cittadini per rinnovare la carta d’identità o per un cambio di domicilio non sono bastate per far riaprire questa storica postazione. Eppure a prendere questa decisione è stato proprio l’assessore che ha la delega all’anagrafe. Vallo a capire».

Un iter, quello dell’ex postazione anagrafica di via Libertà, piuttosto tortuoso. A fianco dell’ex Giardino Inglese, intitolato il 6 gennaio a Piersanti Mattarella, l’attuale sportello per i diritti è, nella descrizione sulla pagina del Comune, «un luogo simbolico atto a favorire e promuovere accoglienza», attraverso «attività finalizzate alla tutela dei diritti umani e alla promozione delle azioni contro le discriminazioni di ogni natura, attività di ricerca e rilevamento delle risorse del territorio, promozione della cultura dell’accoglienza, sportello di orientamento a favore di persone di origine straniera per favorire l’accoglienza e l’integrazione, percorsi di collaborazione e di intesa con uffici comunali e con enti del terzo settore». 

Tra i compiti già delineati al civico 45 di via Libertà, la cui unità organizzativa è retta dalla dottoressa Laura Nocilla, ci sono anche le collaborazioni con il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la predisposizione di progetti di affidamento familiare e l’eventuale ricerca di posti per l’inserimento dei minori stranieri non accompagnati nelle strutture di accoglienza durante gli sbarchi presso il porto di Palermo.

Un nuovo utilizzo, dunque, per l’ex sede anagrafica che era rimasta chiusa dal 2014 per un intervento di restauro. I lavori erano terminati nel 2015, ma per i successivi quattro anni l’immobile di via Libertà era rimasto inutilizzato a causa di una lunga serie di inghippi burocratici. A novembre del 2018 il bene era stato poi occupato per alcuni giorni dal collettivo Kaos, con gli anarchici e le anarchiche che hanno lasciato il posto solo dopo la promessa, da parte del Comune, di un suo pronto riutilizzo. E’ dovuto passare però poco più di un altro anno prima che, finalmente, le porte venissero riaperte al pubblico. «Che spreco di risorse – commenta ancora Polara – A nulla sono valse le ripetute richieste della circoscrizione e dei cittadini. Eppure una postazione anagrafica in centro è quanto mai necessaria. Quella di piazza della Pace è occupata da sei anni e quella di via Fileti, che non si trova in centro, è chiusa da tre mesi».

Alle contestazioni del presidente della circoscrizione prova a rispondere l’assessore alla Cittadinanza Solidale (e all’Anagrafe) Giuseppe Mattina. «Non serve fare polemiche – afferma a MeridioNews – Stiamo provando a migliorare tutti i servizi in un’ottica complessiva e non parziale. Mettere in contrapposizione servizi per decidere cosa è più importante non è utile. Tutti i servizi sono importanti e alcuni necessari. Ma si lavora con una logica di insieme e non parziale».

«Nelle prossime settimane – aggiunge l’assessore Mattina – l’amministrazione emetterà un avviso pubblico per individuare enti, associazioni ed altri soggetti interessati ad offrire i propri servizi “a sportello”, in materia di diritti a 360 gradi per tutelare tutti coloro che, per qualsiasi motivo, subiscono o siano a rischio di subire delle discriminazioni o incontrino difficoltà nell’accedere a servizi». Si va quindi dall’orientamento al lavoro, all’accessibilità per le persone non udenti, dalla prevenzione delle discriminazioni nei luoghi di lavoro ai diritti delle persone Lgbt.

«Tutte iniziative – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – che ancora una volta testimoniano che solo riconoscendo i diritti di tutti si tutelano i diritti di ciascuno. Tutte iniziative che ci ricordano che esistono tante vulnerabilità e tante fragilità diverse, ognuna vittima potenziale di un diverso pregiudizio, di una diversa forma di violenza. Questa casa è stato uno dei modi per celebrare la Giornata della Memoria, insieme a tante altre iniziative, proprio per affermare che per evitare che si ripetano tragedie e violenze è necessario combattere e prevenire le discriminazioni di qualsiasi genere»

Andrea Turco

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