A 96 anni, appena tre mesi fa, la regina Elisabetta ha festeggiato i suoi settant’anni di Regno che l’hanno incoronata anche come la più longeva sovrana britannica di sempre. Già da questa mattina i medici si erano detti «preoccupati» per le sue condizioni di salute. Finché alle 19.30 circa è arrivata la notizia della sua morte. In lutto un intero Paese e non solo. Da oltremanica infatti c’è un legame di The queen anche con la Sicilia. Della città di Palermo, sin da piccola, era rimasta incantata sentendo i racconti dei suoi nonni re Giorgio V e sua moglie Maria di Teck che l’avevano visitata negli anni Venti. Così, circa sessant’anni dopo, nel 1980 queen Elizabeth viene a Palermo una prima volta per una visita tanto ufficiale quanto turistica. Dodici anni dopo, precisamente il 28 maggio del 1992, torna sull’Isola ad appena cinque giorni di distanza dalla strage di Capaci. La visita nel capoluogo siciliano – con meta finale Malta – era già prevista da tempo. Così la regina Elisabetta II d’Inghilterra decide di non modificare i propri piani di viaggio – suscitando anche grande stupore tra i servizi segreti – ma anzi, sceglie di fare tappa proprio lungo l’autostrada per rendere omaggio sul luogo dell’attentato mafioso alle vittime: i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Atterrata all’aeroporto di Punta Raisi insieme a suo marito, il principe Filippo d’Edimburgo (morto nell’aprile del 2021), la regina si fa portare direttamente davanti alla voragine sull’autostrada. Lì depone un mazzo di fiori, pronunciando a bassa voce solo una stessa parola ripetuta due volte: «Incredibile, incredibile». Quella stessa mattina, la regina aveva inviato al presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro un messaggio in cui si era detta «profondamente scioccata dall’atrocità della morte del signor Falcone, di sua moglie e delle altre persone che lo accompagnavano. Prima del mio arrivo a Palermo, le sarei grata se il mio cordoglio giungesse anche ai familiari delle vittime e ai feriti. Esprimo, inoltre, le mie condoglianze a lei, al popolo italiano e soprattutto al popolo siciliano in questo tragico momento». Nonostante la strage e il grave allarme che provoca non solo in Sicilia e in Italia, la coppia reale non annulla la visita ma anzi, come precisa un comunicato di Buckingham Palace, «non muta di un pollice il programma».
Di tutt’altro respiro, invece, era stata la prima visita di The queen nel capoluogo dodici anni prima. Arrivata al porto a bordo dello yacht reale Britannia, ad accogliere lei e il suo consorte c’erano le più alte cariche politiche ed ecclesiastiche locali. Bandierine e manifesti di benvenuto lungo le strade percorse dalla Rolls Royce a bordo della quale viaggiavano i reali britannici. Una prima tappa al Duomo di Monreale. Poi alla Cappella Palatina, con il saluto al popolo dal balcone del Palazzo dei Normanni che, per l’occasione, era stato addobbato con un grande tappeto, per impedire che la gente vedesse le gambe della sovrana. Infine, una visita al palazzo Valguarnera Gangi, dove già i suoi nonni erano stati ospitati per una colazione durante il viaggio degli anni ‘20. Nel libro Elisabetta la regina italiana, è la giornalista Ilaria Grillini a raccontare i diversi viaggi della sovrana nella nostra penisola: Napoli, Firenze, Torino, la Sardegna e anche l’isola di Vulcano nelle Eolie dove «per la colazione furono ricevuti all’hotel Les Sables Noires dalla proprietaria marchesa Mirta Capomazza di Campolattaro. Ricco, saporito e dietetico il menù a base di spaghetti, melanzane alla parmigiana e l’immancabile cassata, il tutto bagnato dal vino dell’Etna e Malvasia delle Lipari».
Nello stesso testo, ci sono anche i ricordi della principessa Gloria Vanni Calvello Mantegna dei principi di San Vincenzo della visita della coppia reale a palazzo Gangi a Palermo, il set del gran ballo del Gattopardo di Luchino Visconti. «Il salone degli Specchi era stato allestito con tavoli rotondi, apparecchiati per metà, in modo da non dare le spalle alla regina. E tra le regole del cerimoniale di corte c’era quella di iniziare a mangiare dopo la regina e di smettere quando avrebbe smesso la regina». Nelle testimonianze della principessa, la regina viene descritta come «perfetta nel suo ruolo, non fredda, ma neanche troppo espansiva». Per l’occasione fu preparato il timballo del Gattopardo, pesce spada e gelo di melone e marsala doc.
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