La formazione tra ‘rivoluzione’ e illegalità

Vi raccontiamo la vera storia delle stranezze e delle illegalità della formazione professionale siciliana ai tempi del trio ‘rivoluzionario’ Lombardo-Centorrino-Albert. Ovviamente, parliamo del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dell’assessore al ram, Mario Centorrino, e del dirigente generale del dipartimento Formazione professionale della Regione, Ludovico Albert.

Cominciamo dall’Art.2. “A partire del Prof 2011, previa procedura di revoca dell’accreditamento, non saranno finanziati gli Enti di formazione professionale che si trovino in una delle seguenti condizioni: A) non siano in grado di produrre la DURC. B) non abbiano provveduto ad accantonare il Tfr secondo le normative vigenti. C) non osservino il CCNL della formazione professionale”.

Di che si tratta? Si tratta dell’Accordo Quadro per la Formazione Professionale stipulato il 12 aprile 2011 fra l’assessore, Mario Centorrino, e le parti sociali. Come si poteva non firmare un accordo simile? Infatti, a proposito della sindacato che difende i lavoratori, la Uil scuola non firma.

Letto e riletto oggi sembra il libro delle meraviglie! Una vera rivoluzione che finalmente ripristina legalità e diritti nella disastrata formazione professionale siciliana. Un vero sogno! Troppo bello per essere vero! Infatti non è vero.

Appena qualche giorno dopo la stipula dell’accordo, il professore Centorrino ed il dirigente generale, Ludovico Albert (l’ennesimo Sabaudo inviato in Sicilia per ripristinare ordine, disciplina e legalità), si rimangiano letteralmente tutto! Infatti prima propongono alla Cri (Commissione regionale per l’impiego) un piano formativo 2011 pieno zeppo di enti inadempienti proprio ai sensi di uno dei punti dell’accordo in questione: il punto C, ovvero la richiesta di rispetto del contratto collettivo di lavoro. Poi avviano il Piano formativo erogando, dopo qualche settimana, una manciata di milioni di euro agli enti mangiasoldi ed inadempienti. Quello che state leggendo è tutto documentato.

Ma cosa dice il contratto collettivo di lavoro? All’art. 28, comma 1, recita che ogni 27 del mese devono essere corrisposte le retribuzioni ai lavoratori. Una quasi ovvietà. Quasi, perché in Sicilia, e nella formazione professionale in particolare, il pagamento degli stipendi ai lavoratori non è un fatto ovvio, anzi è una vera chimera! Un miraggio!

Non curanti di tutto questo, il professore Mario Centorrino, un vero rivoluzionario, ed il dottor Ludovico Albert, sabaudo fustigatore dei costumi, ammettono, avviano e pagano enti che da mesi non pagavano gli stipendi ai dipendenti! Primo fra tutti ad usufruire della ‘magnanimità’ di Centorrino e Albert è l’Ancol, ente di formazione professionale del messinese onorevole Giuseppe Buzzanca, concittadino del professore Centorrino, che a maggio del 2011 doveva pagare ben 12 stipendi ai propri dipendenti.

Sì, avete letto bene: per un anno, all’Ancol, avevano pensato bene di affamare i dipendenti. Ma l’elenco degli inadempienti era già allora abbastanza lungo. Anfe, Aram, Ial, Ecap i cosiddetti enti “storici”, ma non pare una bella storia, erano in una condizione di grave inadempienza nei confronti dei rispettivi dependenti.

Centorrino ed Albert non sapevano? Falso! In data 4 dicembre l’associazione ‘Forma Sicilia’ in una lettera all’assessore Centorrino, evidenziava una grave e diffusa condizione di inadempienza degli enti in riferimento al rispetto del contratto collettivo di lavoro. Anche alcuni rappresentanti sindacali aziendali, in data 5 aprile 2011, segnalavano le anomalie ai vertici dell’assessorato ed ai segretari regionali delle organizzazioni sindacali.

Dunque Centorrino ed Albert sapevano di amettere al Piano formativo 2011 enti non in regola con i pagamenti delle retribuzioni e, malgrado questo, erogavano agli enti milioni di euro di soldi pubblici.

In sostanza, secondo l’accordo quadro della formazione professionale, ma anche secondo l’art.10 della legge regionale numero 24 del 176, i vertici dell’assessorato retto da Centorrino e Albert avrebbero dovuto revocare l’accreditamento di quegli enti; invece li ammettevano al Piano formativo ed li finanziavano!

 

 

 

Redazione

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