«La situazione è tragica». Basterebbero queste parole per provare a comprendere l’aria che si respira a Catania. Cumuli di spazzatura ovunque, masse di ingombranti abbandonati agli angoli delle strade e raccolta differenziata che non decolla nonostante l’avvio del porta a porta in due nuove grosse aree del capoluogo etneo. Da ieri notte da segnare in agenda c’è anche il cambio d’appalto nel lotto Centro. Il più grande, in termini economici poiché vale 160 milioni di euro, ma anche di utenti. In sostanza «il più complicato», spiega durante una chiacchierata con MeridioNews l’avvocato Pasquale D’Errico, a capo del consorzio Gema di Pagani, in provincia di Salerno (in Campania). L’azienda, attiva dal 2009, per sette anni si occuperà del servizio di igiene urbana in città prendendo il posto della Dusty. Quest’ultima nei giorni scorsi ha trasmesso l’elenco dei 396 lavoratori che, dopo la firma dell’accordo sindacale, passeranno a Gema.
«Abbiamo già provveduto alla distribuzione capillare a tutte le utenze del calendario di conferimento per quanto riguarda la raccolta differenziata – spiega D’Errico al nostro giornale – Come consorzio crediamo molto in questo appalto, basti pensare che abbiamo investito nell’acquisto di 150 automezzi». Aspettarsi meno rifiuti in strada con il cambio d’appalto, almeno per il momento, è però pura utopia. «Bisognerà tenere conto dei seri problemi che vive l’impiantistica dei rifiuti in Sicilia – aggiunge – Nodo con cui bisognerà convivere». Ai ciclici problemi della discarica di Lentini, che riceve la spazzatura di 150 Comuni compresa Catania, adesso si è aggiunta anche la chiusura dell’impianto di Motta Sant’Anastasia, gestito da Oikos. Meta finale per quanto riguarda la Sicilia, insieme all’impianto pubblico di Gela e quello privato della Catanzaro Costruzioni a Siculiana in provincia di Agrigento, dei sovvalli provenienti da Lentini. Ossia le tonnellate di materiale di scarto che derivano dal trattamento della spazzatura nell’impianto di Sicula Trasporti. Stando a una comunicazione dell’1 giugno scorso, l’assessorato regionale dell’Energia aveva inviato una direttiva in cui si chiedeva a Oikos, e quindi alla discarica di Motta, di ricevere 1500 tonnellate di sovvalli a settimana per la durata di 15 giorni.
«Ci sono dei rallentamenti inevitabili dovuti a questo nuovo problema», commenta a MeridioNews l’assessore all’Ecologia del Comune di Catania Andrea Barresi. Stando ai dati in possesso al nostro giornale ieri alla discarica di Lentini sono arrivate 1200 tonnellate di rifiuti da trattare, provenienti non solo da Catania dove la produzione giornaliera media ammonta a 550 tonnellate. Sabato le tonnellate erano state 1600. Da recuperare c’è quindi una consistente dose di arretrato. I sovvalli però non vengono smistati solo in Sicilia. Sicula Trasporti invia già ogni settimana, 2500 tonnellate di rifiuti fuori regione. Per il consorzio Gema il capoluogo etneo resta comunque «un grande punto d’approdo – spiega il presidente D’Errico – anche perché tra le sei principali città d’Italia e l’unica senza un servizio municipalizzato. In Sicilia ci sono già il nostro direttore generale e il responsabile tecnico e io stesso nei prossimi giorni sarò presente». Presenza che potrebbe essere utile anche per capire l’evolversi del nuovo step della raccolta differenziata scattata a Nesima Inferiore, Cibali e a Borgo-Sanzio. «Speriamo – conclude il vertice di Gema – che questo fidanzamento con Catania si trasformi in un duraturo matrimonio».
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