La città della Fiat

Come tutti sanno Torino è la città della Fiat e ieri assistendo al grande spettacolo in occasione del lancio della “500” ho potuto vedere con i miei occhi e capire quanto la gente di qui sia legata alla “sua” fabbrica.
Lungo le rive del Po c’era una folla immensa ed ogni persona cercava di ritagliarsi il posto “buono” e vedere sta benedetta vetturetta!

Sinceramente ho sentito uno strano senso di disagio in quanto il tutto altro non era che un’operazione commerciale. Un megaspot all’aperto di Fiat per convincerci di quanto sia bella e ben fatta la “500” e quanto sia simile alla sua antenata. Insomma, una bellissima e ben congeniata “operazione nostalgia” fatta per scaldare i cuori e convincere le menti.

Guardavo quella gente scalare grondaie, arrampicarsi sulle finestre per guadagnare un punto “più in alto”, desiderosa di essere partecipe, più partecipe! Tanti, tantissimi giovani, molti giovanissimi (visibilmente non patentati) tutti vittime del fascino della mitica (sì, questa vetturetta pare esser già un mito…) cinquecento, anzi “500”.

Eh, il potere del marketing! C’era però anche tantissima gente di mezza età, gente che con la cinquecento (quella vecchia) ha viaggiato negli anni, che dal dopoguerra ha fatto un viaggio lungo cinquant’anni fino ad oggi. Non importa se in passato ne abbia guidata o posseduta una, basta sapere che in quegli anni la cinquecento c’era e l’Italia cambiava, cresceva, si scrollava di dosso definitivamente le macerie di una guerra, attraversava gli anni del boom economico, vedeva nascere strade nuove, fatte di nuove speranze e rinnovato ottimismo.

Mi convinco anche io, alla fine, che tutto questo un senso ce l’ha, in questa città forse ancor più che altrove. Torino e la Fiat sono legate a doppio filo. Torino è quello che è soprattutto grazie alla Fiat.
Franco, quel famoso comico dice che Torino è la più grande città calabrese al nord. Non è falso. Un siciliano potrebbe dire lo stesso, un pugliese anche. In tutto questo conta anche la cinquecento.

Giovanni Agnelli amava ripetere che “quello che è buono per Fiat è buono anche per l’Italia”. Probabilmente oggi questo concetto è un po’ meno vero di ieri, ma comunque continua a valere.
Se oggi avessi del denaro da investire e dovessi comprare una macchina, la scelta cadrebbe su “Fiat 500”, e non per via del potere della pubblicità, non perchè è cool, semplicemente perchè pare essere oltre che bella, buona e ben fatta. E anche per un’altra cosa: perchè è italiana.

Antonio Cordisco

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