Una situazione che va avanti ormai da troppo tempo. Da ottobre la dirigente scolastica Lucia Lo Cicero segnala il disagio in cui versa l’istituto comprensivo Ignazio Florio-San Lorenzo a causa di un muro pericolante, squassato dalle radici degli alberi, al confine tra via Serretta e il plesso scolastico Francesco Bentivegna, dove ha sede la scuola primaria e dell’infanzia. Il Comune è intervenuto in emergenza quasi un mese fa, con un’ordinanza del sindaco, chiudendo parzialmente al traffico la strada. Una rete di plastica ora delimita la zona dopo l’intervento dell’ufficio Protezione civile e sicurezza, ma la situazione è rimasta com’era. Il Comune ha anche interdetto l’accesso dall’ingresso principale dell’istituto, permettendolo da quello secondario.
«La situazione di disagio è maggiore se consideriamo l’incuria nella quale è lasciata la zona recintata. Diverse persone abbandonano materiale di risulta e lungo la recinzione si possono trovare anche escrementi di cane», dice la dirigente. Che sollecita il Comune a intervenire: «Chi ci governa deve rendere la scuola sicura. Pensavamo fosse una situazione temporanea ma ancora continua». L’istituto comprensivo Florio è una realtà che vive il territorio e si occupa anche di contribuire a risolvere casi di disagio sociale. «La nostra è una scuola inclusiva – continua Lo Cicero – che va avanti grazie a un gruppo di docenti molto coeso che accetta ragazzi rifiutati dalle altre scuole perché considerati casi difficili. Un istituto a dispersione zero: chi si iscrive in questa scuola finisce il percorso».
Una vicenda denunciata anche dall’associazione dei comitati civici che ritiene le misure fin qui adottate insufficienti a tutelare i cittadini. «Riteniamo che la rete di cantiere, di plastica, apposta per delimitare la strada non elimini per nulla il pericolo. Se il muro dovesse collassare, e i presupposti purtroppo sono evidenti, provocherebbe danni seri per chi si dovesse trovare a passare da quella strada, bambini inclusi», scrive il presidente Giovanni Moncada in una lettera inviata al sindaco. «Sarebbe opportuno – continua – nelle more che vengano realizzati i lavori straordinari di messa in sicurezza del muro, puntellarlo specialmente nelle parti inclinate».
Una preoccupazione non priva di fondamento, come spiega il geometra Gaetano Sagona dell’ufficio Protezione civile, che si è occupato dell’intervento in emergenza. «Il rischio crollo c’è e i lavori da fare non sono di poco conto: ci sono da togliere almeno due alberi e il muro da ripristinare risale agli anni Quaranta». I tecnici del Comune hanno fatto un sopralluogo ed è già stata individuata l’impresa che se ne dovrà occupare. Ma i tempi restano incerti. Dall’ufficio Edilizia scolastica fanno sapere di essere pronti a intervenire da subito, ma che prima hanno bisogno della rimozione degli alberi – che non è stata ancora fatta – e dell’autorizzazione della Soprintendenza dei Beni Culturali perché l’edificio è protetto da vincolo in quanto ha più di cinquanta anni. La richiesta è stata inviata, ma nessuno ha ancora risposto.
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