Informazione libera, lavori in corso

«Il modo migliore per ricordare Pippo Fava è continuare a lavorare per fare informazione libera a Catania». Con questo spirito i giovani dell’associazione giornalistica “Lavori in corso”, supportati dall’esperienza e dall’impegno di Riccardo Orioles, giornalista antimafia e collaboratore di Fava a “I Siciliani”, si sono riuniti il 5 gennaio nei locali di CittaInsieme in via Siena per presentare ai cittadini il rendiconto del lavoro fatto e annunciare i nuovi progetti.
 
“Lavori in corso” si propone di fare un’informazione alternativa, libera e basata sui fatti, grazie anche alla collaborazione di associazioni come Libera e il Gapa (Giovani Assolutamente Per Agire). Come ha sottolineato Giuseppe Scatà, collaboratore e autore di diverse inchieste, «l’associazione è nata nel 2009 il giorno della commemorazione di Pippo Fava proprio per ricordare il giornalista ucciso dalla mafia lavorando. Per questo vogliamo – ha aggiunto Scatà – che anche quello di oggi sia un incontro operativo, in cui chi vuole può dare il suo contributo e fare proposte. Infatti, il prodotto vero della nostra associazione è l’incontro di più forze, il gioco di squadra che da troppo tempo manca in questa città, ma che sta rinascendo».
 
Nel suo primo anno di attività l’associazione, che riunisce tante piccole testate giornalistiche di quartiere di Catania, come “La Periferica” di Librino e “I Cordai” di San Cristoforo, ha prodotto tre dossier: “Munnizzopoli – Catania tra rifiuti ed affari” sul problema dei rifiuti, “Toccata e fuga” sulla musica e gli spazi musicali nel capoluogo etneo e “Case”, la terza inchiesta sul disagio abitativo che verrà presentata il 7 gennaio nella sede di CittàInsieme alle 19.30. Dopo la presentazione del dossier sarà messo in scena lospettacolo “Librino” con Luciano Bruno, in cui la periferia viene raccontata attraverso gli occhi di chi la vive. Le tre inchieste sono tutte consultabili sul sito della testata contenitore “UCuntu”, www.ucuntu.org.
 
«Durante quest’anno di lavoro – afferma Luca Salici, presidente dell’associazione – abbiamo imparato a camminare insieme e ad integrare le nostre diverse esperienze nella realtà frammentata che caratterizza la nostra città. Oggi siamo qui per capire il passo successivo da compiere».
 
I progetti futuri sono stati annunciati da Orioles, che durante il suo discorso ha evidenziato i punti di forza di “Lavori in corso”: «La novità sta nel fatto che noi ragioniamo e progettiamo per fare tante cose con più teste. Invece di dividerci, cerchiamo di fondere le nostre diverse culture e le nostre conoscenze. Abbiamo una linea politica precisa: il nostro partito si chiama “i quartieri popolari di Catania” e, inoltre, sappiamo mettere insieme e utilizzare le nuove tecnologie».
 
Il primo progetto è un nuovo giornale che uscirà, sia in formato cartaceo che elettronico, il prossimo 21 marzo: «un quotidiano formato U Cuntu – precisa Orioles – che nascerà dal lavoro condiviso di diverse testate e siti, come “Libera informazione”, “Antimafia 2000”, “Crisi TV”, ognuno specializzato in un determinato settore, dalla lotta alla mafia alla realtà operaia. A turno ogni testata farà da direttore del giornale».
 
«Il nostro scopo è di unificare i progetti locali e fare rete, sfruttando l’enorme potere di Internet», aggiunge Orioles, spiegando anche la scelta di pubblicare il giornale in formato pdf: «Questo progetto richiederà meno soldi rispetto a un quotidiano tradizionale; inoltre, anche l’esempio del “Fatto quotidiano” con i suoi circa 45.000 abbonamenti, di cui metà preferisce il pdf, ci conferma che il pubblico non vuole il prodotto cartaceo che costa troppo, ma qualcosa che vi assomigli, come un pdf facile da stampare».
Se questo esperimento a scala nazionale funzionerà, a settembre si tenterà con un quotidiano catanese, che possa unire insieme tutte le testate, ognuna specializzata in un diverso quartiere o realtà della città. I prodotti non verranno messi in rete in un sito specifico, ma in tutti i siti che vorranno pubblicarli: «non vogliamo centralizzare nulla – dice Orioles – ma mettere il nostro lavoro a disposizione di chi lo vuole».
 
«Stasera – conclude – non siamo qui per protestare contro La Sicilia e contro il suo padrone Ciancio, ma per essere operativi: non vogliamo restare la voce della minoranza e alternativa a La Sicilia, perché abbiamo i mezzi e le potenzialità per non essere noi la minoranza».

Agata Pasqualino

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