In ritardo, al via il festival I Art Sei mesi di cultura itinerante in Sicilia

Un progetto acciuffato quasi in extremis, che ha permesso l’utilizzo di un finanziamento importante destinato alla valorizzazione dell’identità tradizionale siciliana, non senza lasciare qualche incertezza. È I Art, iniziativa che coinvolgerà l’intera Sicilia e si svolgerà in modo itinerante in tutta la regione. Per il suo interessamento e per la propria partecipazione il Comune di Catania è stato scelto come ente capofila, un ruolo che – secondo quanto comunicato ieri in conferenza stampa dagli organizzatori – permetterà alla città di diventare un punto di riferimento nel Mediterraneo.

A esprimere particolare soddisfazione per il risultato raggiunto è stato l’assessore alla Cultura etneo Orazio Licandro: «Questo evento rappresenta una sperimentazione su larga scala di politiche culturali integrate. Sono più di 40 i gruppi coinvolti tra teatri e associazioni, senza contare il teatro Stabile, il Vincenzo Bellini, l’Accademia di belle arti». Licandro ha posto l’accento sull’indotto occupazionale portato da I Art e la sua capacità di valorizzare il territorio catanese. «Sono coinvolte più di mille figure professionali – ha evidenziato l’assessore -. In città faranno da scenario piazze, strade e palazzi». In modo non più del tutto inedito, a Catania impegno pubblico e privato hanno unito le forze a favore della cultura. A sottolinearlo è stato ancora l’assessore catanese: «La forza di questo progetto proviene dalla forza messa in campo da pubblico e privato. È stato un lavoro difficile, ma le buone pratiche possono fungere da moltiplicatore».

Gli organizzatori non hanno nascosto il ritardo con cui il progetto è stato portato a compimento. «I Art nasce nel 2010 – ha ricordato Lucio Tambuzzo, ideatore e direttore generale di I Art – una lunga gestazione che grazie a questa amministrazione è riuscita a concretizzarsi». L’impegno del Comune è stato elogiato da Tambuzzo che ha spiegato i motivi che hanno portato alla scelta della città etnea come capofila. «Per la volontà mostrata nell’implementazione dei lavori, è stato naturale che Catania ricoprisse questo ruolo; inoltre i partner privati maggiori sono proprio catanesi. Per lo sviluppo dei prossimi progetti il partenariato con i privati non potrà che essere determinante». Elogi all’amministrazione sono arrivati anche da Giovanni Anfuso, direttore artistico degli eventi catanesi del festival: «Bianco e Licandro sono stati serbatoi di entusiasmo. È straordinario che si sia riusciti a portare nello stesso tavolo tutti gli operatori attivi in questo ambito nel nostro territorio».

Il primo appuntamento in programma per I Art è previsto in piazza Università domani, sabato 2 maggio. Settimanalmente sarà possibile assistere ai restanti eventi in cartellone fino al prossimo settembre-ottobre 2015. Il palinsesto sarà fitto. Inizialmente era previsto partisse a dicembre 2014, oltre cinque mesi fa.

L’eredità del festival non terminerà con la conclusione ufficiale del programma delle nove sezioni prevista dal progetto, cioè teatro, danza, grandi eventi, letteratura, musica, cinema, architettura contemporanea, eventi artistici e performance. Dall’1 novembre – garantiscono gli organizzatori – «lavoreremo per costruire una rete permanente che raccoglierà anche l’eredità lasciata dal cluster Biomediterraneo».  

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