Nel 2012 aveva scelto un tamburello e gli abiti della tradizione siciliana per sfilare davanti al palazzo della Regione. Passati dieci anni, l’appuntamento è sempre a Catania ma nella cornice di piazza Università. Il protagonista è ancora una volta Cateno De Luca. L’ex sindaco di Messina questa mattina ha inaugurato nel capoluogo etneo i weekend del suo movimento: Sicilia Vera. Obiettivo resta la poltrona più prestigiosa, quella di presidente della Regione. In città è arrivato a bordo di un furgoncino Volkswagen Transporter, conosciuto anche come Bulli, veicolo prodotto dalla casa motoristica tedesca dal 1949 al 1967 e diventato simbolo del movimento hippy dei figli dei fiori. Sul tettuccio valige in cartone e un megafono. Ad accoglierlo decine di simpatizzanti e comuni cittadini, alcuni incuriositi per il mezzo, che certamente non passa inosservato. L’ex sindaco, che negli anni è diventato un personaggio conosciuto anche fuori dai confini siciliani, ha esordito offrendo vino e formaggio salvo poi tornare serio per illustrare il programma elettorale.
«Non vogliamo avere a che fare con la banda bassotti – spiega De Luca – il nostro alleato è il popolo siciliano. È partita la campagna di tesseramento di Sicilia Vera e così sceglieremo gli uomini e le donne che scenderanno in campo per rompere questa cappa politico-mafiosa». Cresciuto nella Democrazia Cristiana, poi vicino all’autonomismo, l’ex sindaco si colloca in un’area politica che certamente non è quella della sinistra. Ecco perché non può passare inosservata la situazione che vive il centrodestra, ormai alle prese con scossoni interni, liti e fughe in avanti per le candidature. L’ultimo strappo è quello che si è consumato in Forza Italia con la scelta di un nuovo capogruppo all’Assemblea regionale siciliana. «Io non c’entro niente con il centrodestra, questi sono problemi loro – dichiara De Luca – Quando qualcuno ha voluto attribuirmi il ruolo di becchino di Musumeci ho detto che lui è becchino con le sue mani. Ormai è chiaro che Musumeci li porterà a sbattere. In Sicilia c’è una cappa politica che comanda da vent’anni. I 70enni devono andare a casa. Hanno governato con Rosario Crocetta, poi con Musumeci. Hanno proposto a me di diventare la foglia di fico ma io ho detto di no».
«Ci siamo rifiutati di fare riunioni – spiega De Luca – L’ultima, con Gianfranco Miccichè, ho ricevuto la proposta di fare il vice presidente della Regione e l’assessore al Bilancio e alla Programmazione. Ecco perché Gaetano Armao (attuale assessore al Bilancio e vicepresidente, ndr) è incazzato con me: perché rimarrà disoccupato. Non abbiamo necessità di fare sedute spiritiche con nessuno. Il nostro primo obiettivo – prosegue – non è soddisfare le ambizioni personali. Non ci saranno deputati uscenti in lista. Potrei fare un gruppo con dieci zombie. Noi non saremo il taxi per dare la possibilità di riciclarsi e fare i Farisei della politica». Per avere i nomi dei candidati in lista con De Luca bisognerà attendere due grandi convention. La prima è in programma proprio a Catania – il 9 aprile al centro fieristico Le Ciminiere – mentre la seconda si terrà a Palermo il 30 aprile al teatro Golden.
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