Il programma di Una marina di libri «Cultura e libri tra ficus e ninfee»

«Se presso la biblioteca avrai un giardino, non ti mancherà nulla», scriveva Cicerone. Frase forse un po’ desueta, ma che sembra adattarsi benissimo alla settima edizione di Una marina di libri, palermitanissimo festival del libro che, dopo aver girovagato, negli ultimi anni, dallo Steri alla Galleria d’Arte Moderna, quest’anno stupisce con una location inedita: l’Orto Botanico. Per quattro giorni, dal 9 al 12 giugno, tra ficus e serre si succederanno reading, presentazioni, proiezioni, laboratori di scrittura e incontri con gli autori, per un totale di più di cento appuntamenti.

Nata nel 2010, Una marina di libri è oggi il più importante appuntamento letterario siciliano, promosso dal Consorzio centro commerciale naturale piazza Marina e dintorni in collaborazione con le case editrici Navarra e Sellerio. «Giardino è la parola che più si adatta a quest’edizione di Una marina di libri, che per la prima volta tenta di coniugare l’idea del giardino con quella delle parole», ha detto Ottavio Navarra alla conferenza stampa di presentazione. La grande sfida della manifestazione, per lui, è «restituire i luoghi con occhi diversi», far riscoprire in una nuova veste alcune parti della città, così come è stato fatto alcuni anni fa con palazzo Steri.

Come ricordano gli organizzatori, il nome dell’evento è legato a quello del Cccn Piazza Marina e dintorni, ma strizza anche l’occhio a quel modo di dire palermitano che con una marina intende indicare una grande abbondanza. Una grande abbondanza di libri in questo caso, ma anche di editori e di appassionati. E infatti dalla sua prima edizione la manifestazione ha registrato un crescente apprezzamento, con punte di 25.000 visitatori negli ultimi anni. Insomma, un “piccolo miracolo”, come lo ha definito Antonio Sellerio.

Quest’anno, la nuova, più grande, location ha permesso di incrementare, e di molto, la presenza editoriale: saranno ben 77 le case editrici presenti, contro le 44 della scorsa edizione. Tutti, rigorosamente, editori indipendenti non a pagamento. «Una scelta molto coraggiosa», ha sottolineato Ottavio Navarra, che ha aggiunto: «Pensiamo che l’editoria indipendente possa essere in grado di valorizzare quel pluralismo comunicativo che noi riteniamo oggi particolarmente prezioso. Palermo ha invertito in questi ultimi anni una tendenza che vedeva via via programmate le morti delle case editrici, in città sono nate tante giovani case editrici, creative, che fanno cose molto belle». Nello specifico, le case editrici palermitane presenti nell’elenco delle 77 sono dodici: Apertura a strappo, Corrimano, Dario Flaccovio Editore, Edizioni d’Arte Kalòs, Edizioni Leima, Glifo, Il Palindromo, Mesogea, Navarra, Qanat, Sellerio, Zap Edizioni.

Ogni giornata avrà un tema che costituirà il filo conduttore degli eventi in programma. Spiccano nomi come Simonetta Agnello Hornby, che presenterà il nuovo libro Caffè amaro; Emma Dante con il suo Le sorelle Macaluso. Particolarmente interessante la presenza di Santo Piazzese, che esattamente vent’anni fa pubblicava per Sellerio il suo fortunato I delitti di via Medina-Sidonia, gustosissimo giallo ambientato, guarda un po’, all’Orto Botanico di Palermo. Il tutto condito dagli interventi di noti personaggi della scena letteraria cittadina, da Roberto Alajmo, a Giorgio Vasta, a Matteo Di Gesù. Il 13 maggio il festival sarà presentato ufficialmente nel prestigioso palco del Salone del libro di Torino. Intanto, dall’11 maggio prenderà il via sulla piattaforma Eppela la campagna di crowfunding, per cercare, con il sostegno e la partecipazione di tanti, di portare il piccolo miracolo palermitano ancora più in alto.  

Letizia Lipari

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