Il Catania sbaglia tutto e perde 1-0 in casa della Paganese, tornando a casa a mani vuote. Per i rossazzurri arriva quindi una nuova amarezza, che non cancella certo la vittoria conquistata nel precedente turno di campionato contro la Fidelis Andria, ma conferma che anche sul campo sarà una stagione problematica e piena di insidie.
Il risultato è bugiardo, perché il portiere dei campani ha parato tutto ciò che si poteva, ma per la formazione guidata da Francesco Baldini il rammarico diventa ancora più grande per il rigore fallito da Ceccarelli e respinto dall’estremo difensore dei padroni di casa.
La delusione aumenta se si pensa che, proprio dal momento che ha preceduto l’errore dal dischetto del numero 11 rossazzurro, il Catania si è ritrovato in superiorità numerica per i restanti quarantacinque minuti di gioco, senza però approfittarne. Ciò perché la squadra di Baldini ha davvero sbagliato tutto, non solo il rigore. Ha sbagliato con Sipos, che ancor prima aveva fallito un’occasione nitida per portare in vantaggio i suoi e realizzare il suo terzo goal in campionato.
Ha sbagliato anche con Ercolani a lasciare troppo spazio a Diop, autore della fantastica rete che al 70’ ha regalato il successo alla Paganese. E più in generale ha sbagliato il Catania a sottovalutare l’avversario solo perché si trovava in dieci uomini. Non è forse un errore quello di Greco, che ha avuto l’opportunità di siglare il pareggio ma è stato fermato da un miracoloso intervento del portiere degli azzurrostellati, però pure l’occasione passata dai suoi piedi pesa sul risultato finale. Il Catania ha creato tanto e probabilmente avrebbe addirittura meritato la vittoria, ma alla fine non è andata così e oggi forse qualcosa va rivista anche nelle scelte di Baldini.
Da quando è arrivato sulla panchina degli etnei il tecnico di Massa ha fatto davvero pochi errori, ma stavolta qualche sua valutazione ha lasciato un po’ perplessi.
Nel calcio si dice spesso che la squadra che vince non si cambia, proprio quel che ha fatto Baldini premiando e confermando lo stesso undici iniziale sceso in campo otto giorni prima contro la Fidelis Andria. Magari, però, ci poteva stare un’occasione dal primo minuto per Biondi e Greco in un centrocampo che continua a sembrare il punto debole di questa squadra, per la staticità offerta dal trio composto da Maldonado, Rosaia e Provenzano.
E forse, con la Paganese in dieci e con un rigore appena fallito, si poteva valutare di giocare il resto della partita con due punte vere come Sipos e Moro, anziché avvicendarli. Supposizioni che restano tali e alle quali non può essere data risposta naturalmente, quanto meno nell’immediato, ma la realtà vede un Catania fermo a quota tre punti in classifica dopo altrettante partite giocate e con la spada di Damocle della penalizzazione che presto verrà inflitta alla squadra rossazzurra, a causa del ritardo nel pagamento degli stipendi dei tesserati dello scorso mese di giugno.
Riflessioni che però andranno assolutamente fatte dall’allenatore del Catania, in vista dei prossimi impegni sul campo.
Non solo per quello del secondo turno di Coppa Italia, in programma mercoledì a Catanzaro, ma anche e soprattutto in occasione del match casalingo di domenica prossima contro il Bari.
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