Il 2015 siciliano, una notizia al mese E dodici storie per tornare a sorridere

Se avessimo dovuto scegliere solo i dodici fatti più importanti del 2015, il pessimismo della ragione avrebbe preso il sopravvento. Naufragi e migliaia di morti nel Mediterraneo, crolli di infrastrutture, l’eco del terrorismo che gonfia le paure, un governo regionale rivoltato per quattro volte come un calzino fino alla paralisi, inquietanti intercettazioni, mezza isola dove avere l’acqua in casa è diventato un lusso. In Sicilia negli ultimi 365 giorni c’è stato molto di tutto questo. Ma per salutare l’anno che se ne va, provando a tracciarne un bilancio, l’ottimismo della volontà ci porta a scegliere anche dodici storie che fanno tornare il sorriso. Storie di eccellenza e di resistenza, di cultura e solidarietà. O anche pirandelliane. Buona lettura e buon anno!

GENNAIO

La notizia.


Inaugurato il 23 dicembre e crollato sette giorni dopo. Il cedimento del viadotto Scorciavacche sulla strada tra Palermo e Agrigento avrebbe dovuto far scattare un serio campanello d’allarme. È stata la prima di una lunga serie di vicissitudini che hanno colpito la rete infrastrutturale siciliana nel suo anno più nero. Finita alla ribalta nazionale anche grazie al tweet di Matteo Renzi. Quattro mesi dopo la Procura di Termini Imerese iscriverà 30 persone nel registro degli indagati. Tra questi c’è anche il direttore di Anas Sicilia, Salvatore Tonti.

La storia.
«Nel più breve tempo possibile, non appena le mie condizioni fisiche me lo consentiranno, tornerò in Africa». Il medico catanese Fabrizio Pulvirenti è stato il primo italiano a sconfiggere il virus Ebola che aveva contratto in Sierra Leone, dove svolgeva la sua attività come volontario nell’ospedale di Emergency. Dopo essere guarito ha manifestato l’intenzione di tornare nel continente africano. «Se avessi avuto la pelle nera sarei morto o sopravvissuto nell’indifferenza di tutti». 


FEBBRAIO

La notizia.


I lavori per realizzare il Muos sono abusivi. È una sentenza del Tar a stabilirlo, segnando una vittoria storica per il movimento che da anni si batte contro l’impianto militare per le telecomunicazioni della base satunitense di Niscemi. La decisione dei giudici amministrativi porterà al sequestro penale del cantiere. Poi ci sarà il ricorso in appello del ministero della Difesa e la decisione del Cga di effettuare nuove verifiche. Dal 13 al 15 gennaio prossimi il Muos verrà quindi acceso per misurarne i campi elettromagnetici. 

La storia.


Da pedinatore di Franco Battiato a vincitore di Sanremo Giovani. È la parabola vincente di Giovanni Caccamo, 25enne cantautore di Modica, che ha trionfato all’Ariston con la canzone Ritornerò da te. Battiato? «Circa due anni e mezzo fa – ha raccontato a MeridioNews – mi sono appostato per tre ore dietro un cespuglio, in attesa che uscisse da una casa. Quando l’ho visto sono uscito dal mio nascondiglio e l’ho fermato, lui mi ha guardato un po’ male, ma alla fine ha preso il mio cd, l’ha ascoltato e lo stesso pomeriggio mi ha chiamato manifestandomi il suo apprezzamento. Da lì è nato il nostro rapporto artistico». 


MARZO

La notizia. 

In Sicilia il Pd partito nazione in versione renziana si sposa con Articolo 4 (nato da una scissione con l’Udc). Un’unione dal forte valore simbolico che sposta il baricentro dei democratici al centro e scatena la rivolta di una parte della base, soprattutto per l’ingresso di deputati controversi come Valeria Sudano, Raffaele Nicotra e Paolo Ruggirello. La cerimonia di nozze si svolge a Catania. L’attuale capogruppo del Pd all’Ars, Alice Anselmo, viene proprio da Articolo 4.

La storia.
Uomo di Forza Italia e presidente dell’Akragas calcio. Prima vince le primarie del centrosinistra per correre a sindaco di Agrigento, poi viene defenestrato e alla fine si candida col partito di Berlusconi. La storia pirandelliana di Silvio Alessi racconta uno spaccato della vita politica siciliana. D’altronde di disinvolti passaggi tra le fila dei nemici di sempre, il 2015 ne regalerà anche altri, come quello di Francantonio Genovese, dal Pd a Forza Italia. Li abbiamo ribattezzati i derby per finta della politica.


APRILE

La notizia.

L’anno nero per le infrastrutture siciliane tocca il punto più basso il 10 aprile, quando una frana vecchia di dieci anni colpisce il viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania. Da quel giorno la Sicilia rimane spezzata. Gli automobilisti sono costretti ad arrampicarsi sulle Madonie per attraversare l’isola. Solo a novembre viene aperta una bretella che abbatte i tempi. Ma per la riapertura definitiva della A19 serviranno ancora molti mesi.

La storia.


Quando i talebani lo hanno rapito, nel gennaio del 2012, Giovanni Lo Porto stava lavorando nella regione del Punjab alla costruzione di alloggi per famiglie. Ad uccidere il cooperante palermitano, nel gennaio di quest’anno, non sono stati i fondamentalisti, ma un drone statunitense che ha colpito la casa dove era ancora prigioniero, al confine tra Afghanistan e Pakistan. La notizia viene data alla famiglia solo ad aprile. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha annunciato che verrà intitolata una scuola a suo nome.


MAGGIO

La notizia.


L’inaugurazione siciliana di Expo ha l’immagine del commissario Dario Cartabellotta che con scopa e paletta, poco prima del via ufficiale, prova a porre rimedio alle infiltrazioni d’acqua nel cluster Bio Mediterraneo, che vede la Sicilia capofila di altri undici Paesi. A questo padiglione, al centro di polemiche, addii eccellenti e scontri politici, si aggiunge quello della Regione, i cui risultati, alla fine dell’esposizione universale, sono ritenuti soddisfacenti dal governo Crocetta.

La storia. 
Tra i circa 130mila migranti (dato aggiornato a settembre), arrivati in Sicilia nel 2015, c’è anche Francesca Marina. Nata sulla nave italiana che l’ha soccorsa, salvandola dal mare a largo della Libia, mentre era ancora nella pancia della mamma, una donna nigeriana. Francesca Marina è nata quindi in Italia. Per la legge del nostro Paese però non potrà esserne cittadina sino al compimento del diciottesimo anno d’età. Una principessa senza diritti. 


GIUGNO

La notizia.


Lo scandalo sul calcio scommesse si abbatte sul Catania e sul presidente Antonino Pulvirenti che confessa di aver comprato diverse partite. La società rossazzurra verrà punita con la retrocessione in LegaPro. Mentre ancora non si è fatta luce sulle responsabilità di chi quelle partite le ha vendute. 

La storia.
Favara è come dovrebbe essere tutta la provincia di Agrigento, la Sicilia intera. Si respira aria turistica, si produce, e si fa festa quando ci si riposa. Tutto è iniziato cinque anni fa quando il notaio Andrea Bartoli ha aperto il centro culturale Farm, diventato meta di pellegrinaggio per gli appassionati di arte contemporanea. Attorno a questa eccellenza è stato costruito un percorso turistico e culturale. Che ha permesso ai giovani di investire nella propria terra.


LUGLIO

La notizia.
«La Borsellino va fatta fuori, come suo padre». È l’intercettazione pubblicata da L’Espresso e che per i magistrati non esiste. Al telefono Matteo Tutino, il medico personale di Rosario Crocetta, e il governatore. Una frase che in estate porta il governo regionale a un passo dalla fine anticipata. Poi, le rassicurazioni della Procura di Palermo buttano acqua sul fuoco e Crocetta resta al suo posto. Ma l’aria, proprio attorno alla figura di Tutino, è pesante, al punto che, ancora prima dell’articolo de l’Espresso, Lucia Borsellino si dimette da assessora alla Sanità.

La storia.


Rinasce il birrificio Messina dopo la liquidazione della vecchia impresa, grazie a 15 dipendenti che hanno trovato il coraggio e i soldi – tre milioni e mezzo di euro – per mettersi in proprio pur di non disperdere decenni di professionalità acquisita sul campo. Tappa fondamentale la presentazione all’Expo di Milano delle nuove birre e del docufilm che racconta questa storia a lieto fine. 


AGOSTO

La notizia.

Una lingua di strada lunga un chilometro con pendenza media del 15 per cento. È attorno alla trazzera Petranfuso, ribattezzata via dell’Onestà, che per mesi si è acceso lo scontro politico. Fatta costruire dal Comune di Caltavuturo grazie alla donazione di 300mila euro del Movimento cinque stelle, ha rappresentato per quattro mesi l’unica alternativa per risparmiare tempo nel percorso tra Palermo e Catania dopo la chiusura del viadotto Himera sulla A19. Bisogna ammettere che, a percorrerla, ci si sente un po’ come Pantani sul Mortirolo.

La storia. 

A Ficarra, in provincia di Messina, l’arte contemporanea genera senso civico. Grazie al progetto di Mauro Cappotto, Ficarra_Contemporary Divan che ha permesso di piantare, far germogliare e radicare una inedita sensibilità sociale che fa del prodotto artistico solo il pretesto per solidarizzare e approfondire la conoscenza reciproca tra uomini. Da agosto a novembre si è tenuta la mostra. 


SETTEMBRE

La notizia.
Esplode l’inchiesta sulla gestione dei beni confiscati. Finiscono indagati per corruzione dalla Procura di Caltanissetta la giudice Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di prevenzione, insieme al collega Lorenzo Chiaramonte e all’avvocato Gaetano Cappellano Seminara.

La storia.
Migliaia di prof siciliani hanno atteso la mezzanotte del 2 settembre per sapere se avevano ottenuto una cattedra, e quindi un posto a tempo indeterminato, in qualche scuola del Nord Italia. È la seconda fase del Piano straordinario di assunzioni previsto dalla Buona scuola del governo Renzi. Barbara, 30 anni, ce l’ha fatta e ha iniziato a insegnare a Torino. La mamma, precaria da 16 anni, no, ma ha pianto di gioia per la figlia.

OTTOBRE

La notizia.


La sete di Messina, rimasta per settimane senza acqua, ha conquistato le prime pagine dei giornali nazionali. Colpa di un’emergenza infinita eppure prevedibile, merito di un tweet di Rosario Fiorello. Un problema che affonda le radici nella gestione del sistema idrico siciliano e nel folle sistema di approvvigionamento, ferito da una frana in territorio di Calatabiano, a oltre 50 chilometri dalla città dello Stretto.

La storia.

Un sacerdote di provincia alla guida della chiesa siciliana. Don Corrado Lorefice, parroco a Modica, è stato scelto da papa Francesco come vescovo della diocesi di Palermo. Una decisione ufficializzata a ottobre. Lorefice ha scelto tre P per il suo stemma: padre Puglisi, pane e poveri. Si è insediato a dicembre e, nel discorso nel giorno della cerimonia, ha detto: «La bussola per ogni cittadino deve essere la Costituzione».

NOVEMBRE

La notizia.
Iniziano i corsi di Medicina in lingua rumena a Enna, voluti dalla fondazione Proserpina, guidata dall’ex senatore Mirello Crisafulli. Ma è una falsa partenza: attacchi e stop arrivano dai rettori siciliani, dal ministero e, infine dalla Procura di Enna, che apre un’inchiesta. Ma l’università rumena di Galati si difende e minaccia di denunciare lo Stato italiano.

La storia.


A San Cataldo ha aperto il primo ristosolidale d’Italia. Si chiama Un posto tranquillo, i dipendenti sono ragazzi down e vittime di violenza. Rappresenta un esperimento riuscito per l’inserimento di categorie svantaggiate nel mondo del lavoro. In meno di un anno sono oltre diecimila le persone che hanno visitato il locale: «Così si rivaluta il concetto di disabilità».


DICEMBRE

La notizia.
Cinque anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Totò Cuffaro ha finito di scontare la sua pena e il 13 dicembre è tornato un uomo libero. Ad attenderlo a Raffadali i compaesani che lo hanno accolto con un lungo applauso. Lui nelle ore successive alla scarcerazione ha parlato un po’ di tutto: dal suo possibile impegno per la ricostruzione di una forza centrista fino a Renzi, passando per Crocetta, la mafia e le condizioni dei detenuti. 

La storia.
Luigi Fontanella è l’avvocato che assiste una trentina di famiglie di Gela con figli nati malformati. Ha raccolto le loro storie e ha lanciato una raccolta firme per avviare nei confronti di Eni un’azione risarcitoria per danni morali ed esistenziali. Tutto parte da una perizia che individua un nesso causale tra le malformazione dei bambini e l’inquinamento causato dalla Raffineria.

Salvo Catalano

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