Identità tattica e singoli che incidono Il Palermo trova la ricetta per svoltare

Il Palermo ha il suo Re Mida. Viene dalla Macedonia ed è attaccante. Si chiama Ilija Nestorovski, giocatore che in questo momento trasforma in oro tutto ciò che tocca. Due gol decisivi a Carpi e due gol altrettanto decisivi oggi nella gara vinta 2-0 al Barbera contro la Virtus Entella. Due acuti (per il bomber, salito a quota 8 reti in campionato, si tratta della seconda doppietta consecutiva e della terza stagionale) che consentono agli uomini di Tedino di aggiungere un altro mattoncino all’edificio (ancora in costruzione) con vista sulla serie A. Prospettiva che, pur essendo trascorse solo dodici giornate, è visibile già adesso sullo sfondo attraverso il primato solitario in classifica maturato in virtù della sconfitta dell’Empoli sul campo della Salernitana e del pareggio del Frosinone a Venezia. Due indizi, a volte, sono sufficienti per formare una prova. Rimasta in panne nella sfida interna con il Novara di sette giorni fa, la macchina rosanero è tornata in carreggiata martedì a Carpi e oggi ha ripreso a viaggiare mantenendo un’ottima andatura. Bravo chi è al volante (Tedino) ad effettuare la giusta manovra dopo il guasto della scorsa settimana ma brava anche la squadra ad ‘allinearsi’ al conducente creando i presupposti per dare un nuovo impulso al proprio cammino e impegnare contestualmente la corsia di sorpasso.

Il Palermo ha fatto rifornimento e questi sono i risultati. La benzina l’ha messa l’intera squadra (l’atteggiamento con cui è entrato il palermitano Fiordilino al posto di Morganella sull’out sinistro conferma che tutti gli effettivi hanno acquisito la giusta mentalità), abile a conquistare un successo prezioso senza lasciarsi condizionare da interferenze esterne. I rosanero hanno vinto praticamente ‘da soli’ battendo contemporaneamente diversi avversari: quello presente in campo, l’Entella, ma anche la sfortuna, legata a doppio filo all’emergenza infortuni (in infermeria entra anche Morganella costretto a lasciare il terreno di gioco nel primo tempo a causa di un problema – sospetto interessamento del legamento collaterale mediale – al ginocchio sinistro) e la diffidenza della piazza testimoniata oggi dal record negativo di presenze (4.963) nell’era Zamparini. I tifosi sono liberissimi di esprimere il loro malcontento per la gestione del patron friulano disertando gli spalti del Barbera (e a questo proposito va segnalata, prima della gara, la marcia pacifica di circa cento ultras della Curva Nord 12 che hanno sfilato dallo Stadio delle Palme fino a Piazza De Gasperi) ma è innegabile che, con questa scelta, non agevolano dal punto di vista ambientale il compito di una squadra intenzionata a lasciare il segno in questa stagione. Una squadra costretta, nel ‘deserto’, a trovare al proprio interno le energie per andare avanti.

Avere superato determinati ostacoli e avere battuto in scioltezza la Virtus Entella, piuttosto deludente in realtà e con un indice di pericolosità molto basso al netto della traversa colpita di testa da La Mantia nel secondo tempo, significa che dopo il passo falso con il Novara è scattato qualcosa nella testa dei giocatori. L’aspetto mentale, tuttavia, da solo non basta perché, a prescindere dalla categoria, alla fine è sempre la qualità del materiale umano a spostare gli equilibri. E il Palermo ha battuto di seguito Carpi ed Entella perché ha saputo valorizzare al massimo il binomio fattore psicologico-fattore tecnico. La formazione di Tedino, in superiorità numerica oggi negli ultimi dieci minuti per l’espulsione di Pellizzer autore al 23’ del primo tempo della trattenuta su Rispoli costata il rigore trasformato da Nestorovski, ha un’identità e un’organizzazione tattica e su questa base, traducibile con un 3-5-1-1 che si sposa bene con le caratteristiche dei giocatori in organico, riesce a spostare l’ago della bilancia dalla propria parte grazie al contributo di alcune individualità di spicco. Singoli come Nestorovski che, pur avendo margini di miglioramento in termini soprattutto di continuità, sanno incidere (anche con due calci piazzati come avvenuto nella gara odierna) e fare la differenza.

Antonio La Rosa

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