Progetto Tokyo 2020. Sono le parole stesse a darci le giuste coordinate: c’è un orizzonte temporale (le Olimpiadi in programma tra due anni nella capitale giapponese) e un progetto. Un’idea nata da Gaspare Polizzi, direttore tecnico del CUS Palermo e già allenatore specialista di Mezzofondo della Nazionale Italiana di Atletica Leggera e di Totò Antibo, con lo scopo di aiutare i gemelli Ala e Osama Zoglhami. L’intuizione di Polizzi ha il seguente obiettivo: formare un’équipe tecnico-scientifica composta da professionisti locali per fornire ai due atleti mezzofondisti preparazione ed assistenza adeguate e consolidare la base sulla quale proveranno ad ottenere le prestazioni necessarie per le qualificazioni ai prossimi Giochi Olimpici. «Talento e potenzialità già ci sono – ha sottolineato il professore Polizzi durante la presentazione del progetto al Centro universitario sportivo di via Altofonte – per chiudere il cerchio serve un’assistenza a 360 gradi. Che noi vogliamo garantire facendo leva sulle competenze e il know how di un team locale. Anche a Palermo siamo in grado, con ottimi professionisti, di raggiungere determinati standard».
Lo staff sarà formato da Silvano Maggio, medico specialista in ortopedia, Angelo Iovane, specialista in diagnostica per immagine, oltre al fisioterapista Filippo Cacciola. E hanno aderito all’iniziativa anche Marcello Giaccone, tecnico di atletica leggera specialista nella somministrazione di test di valutazione, Emanuele Favarò, tecnico di atletica leggera che in merito alla preparazione degli atleti si occuperà dall’aspetto posturale, e il massaggiatore sportivo Vincenzo Agnello: «Perché andare fuori quando in questo quartier generale, il Cus, abbiamo gente competente e tutto ciò di cui abbiamo bisogno per ambire alla qualificazione?» – è in sintesi il messaggio lanciato dai due atleti tunisini classe 1994 cresciuti nel Cus e specialisti nei 3000 siepi.
La qualificazione (i Personal Best di Ala e Osama sono rispettivamente di 8:26.18 e 8:22.94) andrà ai primi 45 atleti del ranking mondiale in virtù nei prossimi due anni di un punteggio determinato, in base al livello di prestigio e al piazzamento finale, dai meeting riconosciuti dalla IAAF, Federazione Internazionale Atletica Leggera. I due azzurri sognano Tokyo 2020? La partecipazione ai Giochi è un traguardo raggiungibile e la creazione del team di professionisti può essere la loro chiave vincente. Che, peraltro, si tradurrà in ottica futura nello sviluppo di un centro d’eccellenza ad alta specializzazione nel quale atleti agonisti potranno lavorare, migliorare e curarsi in un contesto di massima qualità.
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