Cronaca

Gli affari del clan mafioso dei Cappello. Asse con la Calabria dopo la scarcerazione di Vinciguerra

Nell’operazione Kynara 23 sono le persone finite in manette, sette quelle ammesse ai domiciliari e per uno il gip Sebastiano Di Giacomo ha disposto la misura del collocamento in comunità. Il blitz, coordinato dalla pm Tiziana Laudani con la supervisione del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, è stato eseguito dagli agenti della squadra mobile di Catania. L’ indagine è stata avviata nell’agosto del 2020. Il gruppo criminale trafficava cocaina sulla rotta Calabria-Sicilia, avvalendosi in particolare di un corriere calabrese, Concetto Paolo Ficarra, il quale ha rifornito di stupefacenti alcuni trafficanti catanesi tra i quali Sebastiano Fabio Musumeci, del quartiere di San Cristoforo.

Emerse frequenti e costanti consegne di ingenti quantitativi di cocaina anche a favore di alcuni acquirenti delle province di Siracusa e Palermo. Il 3 dicembre 2020, Concetto Paolo Fichera, dopo avere consegnato una partita di cocaina al catanese Orazio Maugeri, si sarebbe recato a Siracusa per consegnare un altro carico di stupefacente a Vincenzo Davì il quale venne poi arrestato poiché trovato in possesso di 3 chili di cocaina appena consegnatigli. Successivamente all’arresto di Vincenzo Davì, il traffico di cocaina Reggio Calabria-Catania sarebbe stato gestito, dicono gli inquirenti, direttamente dal calabrese Saverio Zoccoli. E proprio a partire dal gennaio 2021, Zoccoli, con propri corrieri, tra i quali Giuseppe Celentano e Paolo Nicita, nonchè del figlio minorenne, risulterebbe avere fornito settimanalmente, con ingenti quantitativi di cocaina, i distributori catanesi Alberto Bassetta e Giacomo Ravasco i quali si sarebbero poi occupati di rivendere i carichi di droga giunti a Catania, oltre che vari acquirenti catanesi, palermitani e siracusani.

Bassetta e Ravasco (quest’ultimo soggetto già sottoposto a misura cautelare a seguito di arresto in flagranza) sarebbero affiliati al gruppo criminale capeggiato dal pregiudicato Michele Vinciguerra, inteso u cardunaru, membro di rango apicale del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente operante nell’ambito del traffico di sostanze stupefacenti, di cui sono rispettivamente genero e nipote. Dello stesso gruppo criminale farebbero parte Giuseppe Condorelli e Vito Finocchiaro. Vinciguerra è stato scarcerato l’8 aprile del 2021 dopo aver scontato un lungo periodo di detenzione a seguito di più condanne anche per associazione di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: tornato in libertà, avrebbe ripreso immediatamente le redini della propria gruppo delinquenziale, che costituisce un’articolazione del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi nel quartiere di San Cristoforo, dedicandosi verosimilmente al traffico di cocaina e incontrandosi, in più occasioni, col trafficante Zoccoli, appositamente giunto in questo Capoluogo dalla Calabria.

Nel gruppo criminale diverse le mansioni: dall’approvvigionamento della sostanza, allo stoccaggio, al confezionamento e alla distribuzione della stessa, fino alla gestione della cassa comune e alla ridistribuzione degli utili. Documentato inoltre l’arrivo dei carichi che giungevano a Catania dalla Calabria e gli incontri con i corrieri per la cessione della sostanza che avvenivano in località prestabilite. Effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti, complessivamente, 41 chili di cocaina e due di hashish, e di armi, una pistola revolver con matricola abrasa e 41 cartucce calibro 32. 

Redazione

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