Giarre, il 23enne Luca Cardillo è in volo per il Texas La speranza arriva da un’équipe di medici americani

«La mia vita potrà iniziare di nuovo soltanto quando mi porteranno in America. Non è facile, ma nemmeno impossibile». Lo aveva detto nel suo video-appello pubblicato su Youtube Luca Cardillo, il 23enne giarrese con un tumore osseo maligno molto raro alla gamba destra che questa mattina è partito dall’aeroporto di Catania con un volo diretto in Texas. L’arrivo, dopo due scali tecnici a Ginevra e a New Scotland, è previsto per questa sera. Non un normale volo di linea, ma un aereo privato con un medico e un paramedico a bordo del quale il giovane può viaggiare sdraiato e controllato dagli operatori sanitari. Ad accompagnarlo nel suo «viaggio della speranza» ci sono anche i genitori. 

«Il desiderio di Luca di avere la possibilità di una cura è diventata finalmente realtà», aveva detto a MeridioNews la signora Pina che al fianco del figlio ha affrontato la malattia negli ultimi due anni. Dopo numerosi tentativi in vari centri sperimentali in tutta Italia – da Milano a Torino fino a Bologna – per trovare una terapia adeguata, dallo scorso settembre Luca sta rifiutando le cure tradizionali che non hanno avuto risultati positivi. In un primo momento, era stata la Columbia University di New York ad accettare di prendere in cura il giovane giarrese, salvo poi far sapere che «l’equipe medica è maggiormente specializzata per i tumori infantili».

Adesso la destinazione di Luca è la Md Anderson cancer center dell’università del Texas, un ospedale statunitense specializzato nella cura del cancro che si trova a Houston. Ad attenderlo per le visite in programma già per domani c’è un’equipe specializzata di medici americani: analizzeranno prima l’osteosarcoma e poi le metastasi ai polmoni. Il ciclo di cure sperimentali dovrebbe durare circa 90 giorni, almeno stando a quanto preventivato dagli specialisti alla famiglia. In caso di esito positivo, sarà programmato l’intervento per operare Luca alla gamba per rimuovere il tumore senza amputarla.

Dai concerti di solidarietà alle veglie di preghiera, dai banchetti della Croce rossa alle serate a tema come Io bevo per Luca. La comunità locale, e non solo, si è mobilitata sin da subito per raccogliere fondi per permettere a Luca di curarsi in America. Sulla piattaforma Gofundme alla pagina Aiutiamo mio fratello a salvarsi sono già stati superati gli 88mila euro ed è ancora possibile donare anche attraverso altri canali (codice Iban IT59V0200884170000104459184 o conto corrente intestato a Luca Cardillo). 

Marta Silvestre

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