Ombre sull’appalto per la raccolta dei rifiuti a Gela. La Procura ha aperto un’inchiesta sugli atti che hanno portato alla vittoria di Tekra, la società di Angri che dal 2013 gestisce il servizio nel centro del nisseno.
La Guardia di Finanza, questa mattina, ha sequestrato documenti negli uffici della ditta, ma anche all’interno del Comune. Le carte riguarderebbero proprio l’iter che portò all’aggiudicazione dell’appalto. Due gli indagati: si tratta di Antonio Balistreri, 63enne funzionario della ditta ma amministratore di fatto, e di Giuseppe Incardona, 57 anni, dipendente comunale del settore Ambiente. L’accusa sarebbe di frode nelle pubbliche forniture.
La società salernitana opera in diversi Comuni della Sicilia e già in altri casi è stata al centro delle polemiche. Come nel caso di Vittoria, dove a inizio gennaio ha fatto discutere la decisione dell’allora sindaco Giuseppe Nicosia di affidare direttamente il servizio alla Tekra. La stessa società opera a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, e a Piazza Armerina. Mentre di recente si è aggiudicata l’appalto settennale ad Acireale, in provincia di Catania.
La ditta di Angri in passato aveva partecipato anche alla gara nel Comune di Siracusa, venendo però escluso poiché l’azienda insieme alla quale aveva formulato la proposta, l’Avvenire s.r.l. di Gioia del Colle, veniva raggiunta da un’interdittiva antimafia.
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