Il gol del pareggio realizzato lo scorso 3 dicembre con il Benevento nella gara interna contro il Milan è un quid in più che va evidenziato in grassetto nel suo curriculum. Ma quel gesto tecnico, colpo di testa sugli sviluppi di una punizione, rientra comunque nello straordinario. Per un portiere – e il neo-acquisto rosanero Alberto Brignoli non fa eccezione – l’ordinario è altro: è stare in porta e cercare di non prendere gol. Ed è per questa normalità, per la capacità di difendere i pali della porta rosanero che il ventiseienne estremo difensore bergamasco vuole mettersi in mostra con la maglia del Palermo: «Quel gol è stato un episodio fuori dal normale ma fa parte comunque del gioco – ha spiegato il neo-portiere rosanero presentato oggi a Sappada – era una situazione ‘disperata’ in cui tutto è stato un po’ enfatizzato: gol del portiere a tempo scaduto, primo punto del Benevento in serie A dopo una lunga serie di sconfitte e ‘prima’ di Gattuso sulla panchina del Milan. Al di là di quella rete, in ogni caso, spero che i tifosi mi apprezzino come ragazzo e soprattutto come portiere. Che è la cosa più importante».
Come portiere, appunto. Che ha fame e che, dopo tanta gavetta, ha voglia di rimettersi in discussione: «Sono cresciuto dal nulla e ho giocato in tutte le categorie. Ho fatto più di 200 partite tra B e C prima di arrivare alla Sampdoria, dove ero chiuso da Viviano che ha disputato una stagione incredibile, e poi in Spagna (al Leganés, ndr) non ho avuto l’opportunità di dimostrare ciò che potevo dare. Il mio cartellino di proprietà della Juventus? È stato il coronamento di un sogno ma per ritagliarsi uno spazio in questo club devi essere uno dei migliori al mondo e io non lo sono. Ho giocato anche a Perugia, piazza di cui ho un ricordo eccezionale e sfida che ho vinto sia in campo che fuori». Per un portiere come Brignoli che ha ancora voglia di dimostrare e che ama le sfide, Palermo può essere la tappa ideale per dare un ulteriore slancio al suo percorso di maturazione: «Anche a Benevento c’erano pressioni ma bisogna fare una distinzione: quelle erano pressioni di campo dettate dal fatto che non arrivavano i risultati e che eravamo ultimi in classifica e non pressioni alimentate dai tifosi o dal presidente. A Palermo le pressioni sono dettate dal fatto che è una piazza esigente e nella quale bisogna vincere sempre, anche le partitelle in allenamento, per disputare un campionato di vertice. Sono felice di essere qui, darò il massimo con umiltà e disponibilità nei confronti di tutti. Essere a Palermo è un grande stimolo – prosegue – e il fatto di essere obbligati a provare a vincere per me significa sentirsi vivo».
Supportato dalle parole di Viviano, Belotti e Sorrentino che lo hanno ‘rassicurato’ sulla bontà della scelta fatta accettando Palermo, Brignoli ha avuto subito impressioni positive entrando nel nuovo ambiente: «C’è tanta onestà e si lavora con il sorriso. Un aspetto che, alla lunga, può fare la differenza. Sono stato accolto molto bene e mi alleno con ottimi portieri: Alberto (Pomini, ndr) è un professionista serio e ha fatto una stagione importante lo scorso anno. Fabrizio (Alastra, ndr) è un portiere forte e Leo (Marson, ndr) è la nostra mascotte. È il più piccolo ma è molto bravo». Le gerarchie, allo stato attuale, sembrano delineate. Brignoli, arrivato a titolo definitivo dalla Juventus e presente in ritiro a Sappada già da diversi giorni, è stato acquistato per fare il titolare e domani esordirà con i rosanero in occasione dell’amichevole con il San Donà: «C’è sempre un po’ di emozione e non manca neppure un po’ di paura di sbagliare. Quella tensione positiva che serve a farti rimanere concentrato e sempre sul pezzo. È chiaro, però, che l’esperienza aiuta a gestire in maniera diversa alcune dinamiche e ad affrontare in un certo modo le difficoltà. Nella mia vita mi ha sempre accompagnato il motto ‘meglio sbagliare per fare piuttosto che sbagliare non facendo’. Sono cresciuto nelle difficoltà e ho sempre imparato qualcosa nei momenti un po’ più complicati. Spero che avvenga la stessa cosa a Palermo nel caso in cui dovessi trovarmi di fronte degli ostacoli da superare».
Il club rosanero, intanto, ha ufficializzato la cessione di Gnahoré. Il centrocampista franco-ivoriano si trasferisce all’Amiens Sporting Club Football in prestito con obbligo di riscatto a condizioni predeterminate.
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