La mobilitazione: «San Cristoforo non è una discarica»

«Percorriamo insieme le strade di questo straordinario rione straripante di vita, contraddizioni e urgenze». È questo il messaggio col quale viene lanciata, per le 18.30 di oggi, una manifestazione lungo le strade del quartiere di San Cristoforo. A promuoverla sono gli attivisti del centro polifunzionale Midulla, la cui palestra è andata a fuoco lo scorso 23 luglio a seguito di un incendio partito da uno dei cumuli di rifiuti accatastati in via Zuccarelli. «E se dentro alla palestra ci fossero stati i bambini a svolgere attività? E se al posto del Midulla fosse andata a fuoco una delle abitazioni limitrofe?», si legge nella lettera di invito alla partecipazione.

«Ogni giorno via Zuccarelli è una grande discarica a cielo aperto, cumuli di spazzatura maleodorante provenienti dal mercato coperto, dalle attività commerciali di via Belfiore, dalle abitazioni di via Plebiscito e aree limitrofe, riempiono cassonetti e strada, impedendo persino il passaggio ai pedoni. Aria irrespirabile, insetti, topi, tombini rubati e mai sostituiti da più di un anno, condizioni igienico-sanitarie inaccettabili fanno sì che in estate la situazione si aggravi ulteriormente: l’incuria si trasforma in fiamme e le fiamme si sa, non guardano in faccia a nessuno», continua il documento.

«Quello di via Zuccarelli – aggiungono – non è certo un caso isolato, tutto il quartiere di San Cristoforo è pieno di discariche a cielo aperto. I bambini, in questo quartiere, per andare a scuola fanno lo slalom tra la spazzatura: emblematico il caso dell’Istituto Livio Tempesta, circondato da mucchi di rifiuti abbandonati. Oppure c’è il bel campo da calcio abbandonato di via Toledo, dove si può giocare a palla tra lavatrici, tv abbandonate e cumuli di immondizia di ogni genere. Ora ci chiediamo: perché San Cristoforo, cuore popolare del centro storico etneo, non può avere la stessa dignità e gli stessi diritti del resto di Catania? È forse un quartiere di serie B?».

Prima che qualcuno si faccia male, che una casa vada in fiamme o che il Midulla venga, una volta per tutte, «inghiottito da un incendio», gli occupanti promuovono il corteo in strada oltre che una cena popolare e di quartiere. «In quella strada, la via Zuccarelli, che è la nostra, di tutti gli abitanti che la vivono, di tutti i bimbi che respirano l’odore acre di spazzatura e fumo per venire ogni giorno a partecipare alle attività promosse dal Centro, e così vi proponiamo di riappropriarvi di un vostro spazio pubblico e di sostenere, con i proventi della cena, il Midulla Centro Polifunzionale San Cristoforo nell’affrontare le spese per sistemazione dei danni procurati dall’incendio e riacquistare tutta l’attrezzatura andata in fumo».

(Fonte: Lettera degli attivisti del centro polifunzionale Midulla)

Redazione

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