Galici (Cobas): “Ritiriamo la fiducia al Governo Crocetta. Siamo pronti ad andare a protestare a Roma”

ACCUSE DURE E PESANTI, QUELLE DEL SINDACATO DI BASE CHE PRENDE LE DISTANZE DALL’ESECUTIVO REGIONALE. IN CALCE IL MODELLO PER DENUNCIARE L’OPERATO DEL GOVERNO REGIONALE

Nessun dialogo con l’attuale Governo regionale.

A confermare la posizione rigida e senza tentennamenti nei confronti dell’esecutivo regionale, dopo la giornata di sciopero andata in scena ieri, è il responsabile per la Sicilia di Cobas Formazione, Maurizio Galici.

“Invece di spendere i soldi affidandoli alle società esterne – afferma Galici – il Governo proceda senza indugi a destinate alla terza annualità dell’Avviso 20/2011 le risorse facendo rientrare tutti i lavoratori”.

“Che si dimettano il presidente della Regione Crocetta e gli assessori Scilabra e Bruno – tuona il sindacalista – perché non è stato avviato nessun piano economico per rilanciare la formazione ed invece sono state assunte decisioni per far comodo ad ambienti vicini alle imprese di Confindustria Sicilia”.

“Contestiamo la logica attuata dal Governo Crocetta nella gestione dei tirocini formativi – puntualizza Galici – di creare una pericolosa divisione tra i giovani siciliani, facendo la classifica tra laureato e non. Tutti i giovani siciliani hanno uguale diritto di accesso al lavoro”.

“Abbiamo sbagliato a dare credito al Governo – aggiunge – adesso non riconosciamo più alcun accordo”.

I Cobas avevano dato la propria disponibilità al confronto con il Governo regionale di Rosario Crocetta. Ma adesso la disponibilità è stata ritirata.

“Gli ultimi avvenimenti – sottolinea Galici – hanno dimostrato come questo esecutivo regionale sa trovare somme da destinare in maniera discutibile ad altri soggetti. Ebbene, in uno scenario in cui il Ciapi non ha avviato i corsi di formazione del progetto Prometeo – CIapi che, peraltro, ricorre a criteri discutibili che rischiano di far saltare tutto mentre i lavoratori attendono da oltre un anno di essere ricollocati – ritirano la fiducia al Governo”.

Galici parla del progetto ‘Spartacus 2’ che non trova ancora una soluzione praticabile; della terza annualità dell’Avviso 20 che ancora oggi non è stata avviata, Avviso 20 “che partiva già – aggiunge Galici – con la preoccupazione sull’elenco degli esuberi che sarebbe aumentato”.

Ebbene, a fronte di tutti questi problemi non risolti i Cobas e i lavoratori della Formazione professionale iscritti a questo sindacato dichiarano “lo stato di mobilità e lo sciopero a oltranza, ritenendo non più necessari i tavoli che si limitano a comunicazioni di buoni intenti, ringraziamo l’assessore per il tempo che si è perso ma aspettiamo in piazza le risposte certe sul futuro dei lavoratori”.

“Da un punto di vista politico – sottolinea il responsabile regionale del sindacato di base – i Cobas chiedono le dimissioni del presidente Crocetta, dell’asessore Nelli Scilabra e dell’assessore Giuseppe Bruno perché hanno creato solo macelleria sociale”.

“E siccome riteniamo necessario dare voce e spessore alla protesta dei lavoratori della Formazione professionale in Sicilia – precisa Galici – nei prossimi giorni porteremo le bandiere sotto il parlamento a Roma con una carovana di lavoratori siciliani Cobas e non Cobas”.

“A conferma della nostra posizione in favore dei lavoratori tutti del settore della Formazione professionale – conclude – abbiamo lanciato sul sito istituzionale cobasformazione.it un modello di denuncia alla Procura della Repubblica, competente per territorio, a disposizione di coloro che vorranno presentarla garantendo come organizzazione sindacale e il supporto legale.

Di seguito pubblichiamo il modello di denuncia

Sig.ra/ Sig. __________________ Raccomandata o Raccomandata a mano via _______________, n° _______ Cap__________, ______________

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di ______________

 

La/Il sottoscritta/o …………………………………………………………….. , nato/a a ……………….……………………….…… il ………………………………..…… cod.fisc …………………….………………………… residente in via ………………………………………..…………………… , ……………….……………………………………….

Iscritta/o nell’Albo Regionale del personale docente e non docente, dei corsi di formazione, assunto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008, istituito con l’art. 14 della l.r. 24 del 1976. Assunto nella Formazione Professionale dal …………………………….

Dipendente/ex dipendente a tempo indeterminato dell’ente di Formazione Professionale…………….. ………………………… dal …………………………………………. con la mansione di ………………………………………..… livello CCNL in vigore ……………………… .

– Attualmente occupato, in attesa delle retribuzioni dei mesi………………………………Anno…………

– Attualmente sospeso, in attesa della CIGD dal mese di ………………………………. e senza retribuzione dal mese di ……………………………………. Anno …………

– Attualmente l’Ente di Formazione Professionale da cui dipendo e in cui svolgo la mia attività lavorativa non mi retribuisce gli stipendi dei mesi di ……………………………………………..

Dell’anno ……………..

– Attualmente Licenziato dal …………………. , perché L’ente da cui dipendevo è stato definanziato dall’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione dal mese di………………. 2013

L’Assessorato Regionale Istruzione e Formazione, malgrado gli impegni presi, e le norme vigenti, non ha garantito la continuità lavorativa né al sottoscritto né agli altri operatori in Sicilia. Da qui La grave situazione economica, che colpisce la mia famiglia e le famiglie dei miei colleghi che si trovano nelle mie stesse condizioni, oramai in preda agli usurai e alla fame, crisi che crea un grave disagio sociale a cui riteniamo urgente porre rimedio, per tanto con la presente il sottoscritto ,

DENUNCIA QUANTO SEGUE:

1. Il Governo Regionale in carica ha disatteso l’applicazione della legge Regionale 24 del 1976 che garantisce i diritti dei lavoratori siciliani della formazione professionale attraverso l’applicazione, in caso di crisi, del fondo di garanzia e la mobilità professionale specificata anche nell’articolo 34 CCNL della formazione professionale e le altre misure previste; ha disatteso l’applicazione della legge Regionale 25 del 1993, che prevede la garanzia della continuità lavorativa.

2. Il Governo Regionale in carica, da 8 mesi non riesce a fare avviare il progetto Prometeo, affidato all’ente della regione CIAPI di Priolo.

Lo stesso avviene con il personale, selezionato e poi specializzato dalla stessa Regione, che ha garantito per un decennio l’orientamento scolastico-professionale e attualmente è sospeso o licenziato, attivando, invece, impegni di somme per lo stesso lavoro, che producono nuovi bandi e nuove assunzioni.

Come lavoratore mi chiedo come può avvenire che con tutte le leggi esistenti non si riesca ad assicurare il recupero delle somme dei periodi lavorati, e con tutte le leggi Regionali approvate per la tutela occupazionale del personale, a garantire la continuità lavorativa o una mobilità interna o esterna al settore.

Come lavoratore che vive solo del proprio lavoro, non è più sopportabile il persistere di “veri e propri blocchi di erogazioni dei finanziamenti ( contenenti le somme relative al pagamento del personale) da parte dell’amministrazione, e dagli Enti che pur ricevute le somme ritardano i pagamenti delle retribuzioni”, creando disperazione a me e molti miei colleghi, e una situazione drammatica che ci ha messo in mano agli strozzini, e che in molti casi ha portato molti miei colleghi a azioni traumatiche e tragiche, dovute ad attese di arretrati retributivi che vanno dai non meno di cinque a ventotto mensilità.

Come lavoratore mi preoccupa il perdurare di situazioni di “periculum vitae” venutesi a creare che ha visto tragiche e traumatiche azioni intraprese dai mie colleghi, che vorrei non si ripetessero.

Pertanto, prego il Sig. Procuratore di volere accertare se in questi meccanismi politico/burocratici, che coinvolgono centinaia di altri lavoratori, si ravvisano gli estremi

di reati civili e penali.

Fiducioso porgo distinti saluti

Data …………………………. In fede ………………………………………….

 

Giuseppe Messina

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