Galeoto svela il segreto del Palermo «Grandi meriti di Tedino, il numero uno»

Al telefono parla della partita molto volentieri e con grande entusiasmo a dimostrazione che determinati ricordi resteranno scolpiti per sempre nella sua memoria e che l’appuntamento di questa sera lo coinvolgerà emotivamente. Palermo-Salernitana è in un certo senso la gara di Francesco Galeoto, ex terzino destro che sull’asse Palermo-Salerno ha vissuto alcuni dei momenti più intensi del suo percorso professionale. Con la maglia rosanero, che ha indossato in serie B dal 1995 al 1997 collezionando 67 presenze, Ciccio è stato uno dei punti fermi del ‘Palermo dei picciotti’ di Ignazio Arcoleo, squadra (complici le difficoltà economiche) composta prevalentemente da prodotti locali. In Campania, invece, assieme ad altri giocatori con i quali aveva condiviso l’esperienza nel capoluogo siciliano come Ciro Ferrara e Giacomo Tedesco, ha recitato un ruolo di primo piano nella formazione guidata da Delio Rossi che nel 1997/98 conquistò la promozione in A dopo avere dominato il campionato cadetto.

«Quella di Salerno è stata un’esperienza molto bella ed emozionante, ricordo ancora l’atmosfera in occasione del match con il Venezia nell’ultima porzione del campionato – ha spiegato il quarantacinquenne Galeoto ai microfoni di Meridionews – spero che il Palermo, squadra per la quale tifo dato che sono palermitano (del quartiere Arenella, ndr), possa ripercorrere le orme di quella Salernitana». I rosanero sono sulla buona strada e la sfida odierna in programma al Barbera rappresenta una tappa di questo percorso: «Sarà una partita complicata per il Palermo e con una storia a sé rispetto alle ultime gare. La Salernitana di Colantuono vorrà riscattare la sconfitta per 3-0 rimediata con il Foggia ma davanti troverà una squadra in grande salute, guidata da un tecnico come Tedino che io considero il numero uno. Che insidie troveranno i padroni di casa? Colantuono è ex di turno e ci terrà a fare bella figura. L’esperienza di Salerno mi ha dato tanto ma io mi auguro che vinca il Palermo». Squadra che, nonostante il primato in classifica, ancora non è riuscita a riempire il Barbera: «Vorrei vedere questa sera uno stadio pieno – ammette Galeoto – chi contesta Zamparini avrà le sue ragioni ma io, che sono un grande tifoso del Palermo, seguirei la mia squadra sempre e a prescindere da tutto, anche in Prima categoria». Riportare la gente allo stadio è una delle mission presenti nel piano di azione del tecnico friulano: «L’ho avuto a Treviso e l’ho apprezzato per la sua umiltà. È un allenatore competente, a Palermo ha lasciato subito il segno in una situazione difficile, tra scorie legate alla retrocessione e diversi giocatori sul piede di partenza, e lo spogliatoio lo segue con convinzione. Il merito del primo posto in classifica è da attribuire soprattutto al lavoro che sta facendo».

Il tecnico ha avuto finora ottime intuizioni («Coronado è un giocatore che deve stare sempre in campo e questa posizione più arretrata a centrocampo lo agevola») e ha avuto la capacità di creare un gruppo compatto. Sulla falsariga del ‘Palermo dei picciotti’ che a metà degli anni Novanta salì alla ribalta per lo spirito garibaldino con cui affrontava le partite: «Effettivamente ci sono delle analogie tra il mio Palermo e questo. Mi riferisco, in particolare, alla ‘cattiveria’ agonistica dei difensori Bellusci e Struna e allo spirito di sacrificio dei giocatori polacchi. È una rosa costruita con criterio e plasmata bene dall’allenatore». Che questa sera potrebbe conquistare il titolo di campione d’inverno: «Ma conoscendo Tedino sono convinto che non guarderà queste cose e che non focalizzerà l’attenzione sulle statistiche. Dopo la gara con la Salernitana la sua mente sarà già proiettata verso la sfida successiva contro lo Spezia (in programma il 20 gennaio alle 18, ndr)». Al di là del titolo di campione d’inverno, in ogni caso, la compagine rosanero ha dimostrato finora di essere la più attrezzata per la promozione in A: «Ci sono altre due o tre formazioni molto competitive come ad esempio il Frosinone ma il Palermo, a mio avviso, è un gradino sopra le altre. Non ho visto squadre che hanno messo sotto il Palermo e anche le due sconfitte interne rimediate in questo girone di andata sono maturate più per demeriti dei rosa che per un’effettiva superiorità degli avversari».

Antonio La Rosa

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