Fuoricircuito: I corti da Berlino

La programmazione di Fuoricircuito continua con successo nonostante i cambi di programma innescati dalla posticipazione della proiezione del Michelangiolo di Ragghianti. E’ stata anticipata a mercoledì la presentazione, prevista in programma per il 9 maggio, della selezione di opere provenienti dall’ultima edizione dell’Interfilm Berlin, il festival internazionale dedicato al cortometraggio che si svolge ogni anno nella capitale tedesca.

La serata, iniziata alle ore 21, è durata più del previsto a causa di un lungo ritardo aereo che ha impedito a Heinz Hermanns, il direttore del festival proveniente direttamente da Berlino per introdurre i 13 cortometraggi al pubblico di Fuoricircuito, di arrivare al Centro Zo prima delle 22.45. Nell’attesa è stata proiettata una selezione dei cortometraggi della sezione del festival intitolata “Clipped”, dedicata alla musica, ai suoni e all’animazione. Ed erano proprio questi tre elementi a farla da padroni attraverso un’animazione dagli alti standard qualitativi e brani musicali soprattutto rock ed elettronici. Così, forme e personaggi, quali esseri umani animati nello stile Final Fantasy o fantasiosi robot cambiaforma, si esprimono a passo di musica comunicando sensazioni spesso cupe e angoscianti. Lo stesso Hermanns ha definito il carattere di questi cortometraggi “un po’ depressivo” sottolineando che, se questa è la caratteristica comune ai loro diversi creatori provenienti da molti paesi differenti, allora forse essa è un segno distintivo del nostro tempo.

Il direttore ha accennato al lungo lavoro che richiede un’importante manifestazione come quella dell’Interfilm Berlin, che negli anni si è affermato come uno dei più prestigiosi festival in Europa. È infatti il secondo per anni di durata dedicato ai cortometraggi in Germania dopo l’Oberhausen, ed è riconosciuto come la seconda più significativa e più antica competizione internazionale di film a Berlino dopo il Berlin Film Festival. Più di 4000 film che non raggiungono i 20 minuti di durata sono presentati ogni anno: di questi circa 400 vengono selezionati e programmati all’interno di differenti sezioni tematiche. L’Interfilm è un importante palcoscenico internazionale che permette alla forma cinematografica del cortometraggio di essere conosciuta ed apprezzata da un vasto pubblico. Esso ha inoltre lo scopo di dare voce alle grandi idee di individui creativi, di farli incontrare ed interagire in una cornice culturale e internazionale e di facilitare così lo scambio di concetti immaginativi.

Hermanns ha continuato la sua presentazione introducendo brevemente i short film selezionati per il cineclub Fuoricircuito. Prodotti in 11 paesi diversi, i 13 cortometraggi hanno partecipato alla 22a edizione dell’Interfilm Berlin che si è svolta dal 7 al 12 novembre 2006 suddivisi fra le diverse categorie: cortometraggi internazionali, tedeschi, contro la violenza e l’intolleranza, per bambini, documentario, animazione. A differenza della precedente selezione, questa comprendeva opere di animazione e non, alcune con personaggi in carne ed ossa, dialoghi e atmosfere più divertenti. Fra i corti più interessanti il russo “The Animal” della diciannovenne Ewgenia Golubewa che ha vinto il premio della giuria dei bambini, un corto animato in cui fiore e animale interagiscono con scambi aggressivi suscitando le risate del pubblico.

Gli abbonati di Fuoricircuito hanno così potuto ammirare alcuni frutti della creatività promossa e sostenuta dall’Interfilm Berlin, espressa nell’incisiva forma breve del cortometraggio che proprio per la sua caratteristica principale per colpire e comunicare ha bisogno di un vero e proprio concentrato di estro.

Video 3000 di Marc Schleiss, Jörn  Großhans, Jörg Edelmann, Jochen  Hausecker (Germania, 2006, 5’)
Spin: Is god a DJ? di Jamin Winans (U.S.A. 2005, 8’)
The Animal di Ewgenia Golubewa (Russia, 2005, 4’)
Teddy di André Bergs (Olanda, 2005, 3’20’’)
La leche y el agua di Celso García (Messico, 2006, 12’)
La Chute de l´Ange di Geoffroy Barbet Massin (Francia, 2005, 5’)
Sintonia di Jose Mari Goenaga (Spagna, 2005, 9’2’’)
Hard Boiled Chicken di Arjan Wilschut (Olanda 2006, 4’40’’)
El Gran Zambini di Igor Legarreta, Emilio Pérez (Spagna, 2005, 15’)
Fetch di Dana Dorian (Scozia, 2006, 1’15’’)
The las place you look di James Appleton (Inghilterra, 2005, 1’30’’)
Frog di Christopher Conforti (U.S.A., 2004, 3’52’’)
Wan-byuck-han Do-mi-yo-ri di Na Hong-jin (Corea del Sud, 2005, 9’10’’)

Agata Pasqualino

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