Il dottor Frankenstein non avrebbe saputo fare di meglio. A guardare la composizione del nuovo gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo degli elefanti, si percepisce tutta la soddisfazione del coordinatore regionale azzurro Gianfranco Miccichè. È stato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana a renderlo noto con un post su Facebook, neanche troppo sibillino: «Ho incontrato il presidente Silvio Berlusconi e insieme abbiamo dedicato un’intera serata alla Sicilia: dai saluti ai quattro consiglieri comunali di Catania che hanno aderito a Forza Italia […]», ha scritto Miccichè. Così, dopo lo scioglimento imposto dal commissario provinciale Marco Falcone, Forza Italia rinasce: Giovanni Petralia, Agatino Giusti, Dario Grasso e, dulcis in fundo, il sempiterno Salvo Di Salvo.
La composizione del gruppo consiliare, non ancora ufficialmente costituito, è quantomeno buffa. Giovanni Petralia era stato eletto in Forza Italia e ne era uscito in polemica con il sindaco Salvo Pogliese. Agatino Giusti, ex Pdl, ha centrato il seggio al senato cittadino con una lista che portava il nome di Pogliese. Dario Grasso, vittima dell’abbandono della barca azzurra in favore di quella blu di Fratelli d’Italia, era passato pochi giorni fa dal Gruppo misto a #Insiemesipuò, creatura dell’ex oppositore dell’amministrazione Salvo Di Salvo. Ed è proprio Di Salvo il grande nome di questo nuovo aggregato berlusconiano.
Il segreto era, in realtà, quello di Pulcinella. Già a luglio, quando Falcone aveva revocato il simbolo ai consiglieri che avevano spalleggiato il primo cittadino Pogliese nella sua ribellione interna verso Giorgia Meloni, si era scritto in lungo e in largo: le trattative erano in corso e #Insiemesipuò era il principale sospettato per la ricostituzione del partito all’ombra dell’Etna. Gli indugi, però, sono durati mesi. E perfino durante l’infuocata seduta consiliare che aveva portato alla formazione di MuovitItalia, Di Salvo aveva osservato da lontano, senza intervenire direttamente. Da politico di lungo corso quale è: ex Movimento per l’autonomia, ex assessore nella passata giunta comunale di centrosinistra, ex candidato al Consiglio comunale nella lista Con Bianco per Catania, ex Gruppo misto e adesso ex #Insiemesipuò.
Da allora le trattative sono continuate. Sembra che il ruolo di capogruppo sarà affidato a Petralia, mentre ad Agatino Giusti dovrebbe andare quello di coordinatore cittadino di Forza Italia. Di Salvo avrebbe ritagliato per sé un altro, ambito incarico: vicecoordinatore provinciale. Divenendo, di fatto, il numero due dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. La certezza, però, non c’è ancora. Né si avrà finché la creazione formale del gruppo di Forza Italia non sarà consumata. Affinché questo avvenga, bisognerà aspettare il ritorno da Bruxelles di Giuseppe Milazzo, la pietra dello scandalo della rottura dei pogliesiani, adesso eurodeputato. «È nata questa amicizia», dicono, in coro, Petralia e Giusti. Un rapporto nato in prossimità delle elezioni europee di maggio 2019, quando proprio #Insiemesipuò organizzò un incontro elettorale col candidato. «L’appuntamento più partecipato a Catania», si gonfia il petto Petralia.
Con quattro componenti, il gruppo di Forza Italia si candida a diventare uno dei più decisivi della maggioranza di Salvo Pogliese. Potrebbe, dunque, aspirare perfino a uno di quei due assessorati extra che il Comune di Catania potrebbe nominare, in virtù della modifica alla legge regionale sulle giunte municipali. Il nome di Massimo Pesce, uomo del senatore Pino Firrarello, aveva continuato a circolare per mesi. Anche dopo la rottura tra Pogliese e Miccichè. Adesso che gli equilibri sono cambiati e che in Forza Italia rientra Grasso, che con Firrarello ha rotto, pare che l’ipotesi Pesce sia definitivamente tramontata. «Certo, un assessorato ci spetterebbe – ammette Giusti – ma noi non ci stiamo ancora pensando». Chi sta alla porta delle stanzette dei bottoni, però, qualche sussurro sembra averlo sentito. L’ennesimo toto-nomi dovrebbe cominciare a breve.
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