Lancia critiche precise il presidente dell’associazione degli enti formativi Anfop. Sotto accusa il Governo con le sue incertezze e inadempienze che ne amplificano il fallimento. In assoluta sinergia d’intenti con Scuderi dell’Asef, gli enti aderenti sono pronti a dare battaglia.
A mettere a nudo il fallimento del Governo regionale su tutti i fronti aperti nel settore della Formazione professionale è l’Anfop. L’associazione nazionale che annovera diversissimi enti formativi associati in Sicilia, per voce del presidente Joseph Zambito, critica apertamente l’operato dell’esecutivo regionale reo di aver ingenerato solo confusione e danno al settore. Ad aprire la polemica nei giorni scorsi era stato Benedetto Scuderi, presidente dell’associazione di enti formativi Asef.
In una nota recapitata alla nostra redazione Zambito esprime la totale condivisione sulle argomentazioni riportate da Scuderi.
“Quanto affermato e dichiarato dal collega Scuderi – dice Zambito – viene condiviso dall’Anfop. Riteniamo urgente e improrogabile che il governo trasformi in atti concreti e provvedimenti amministrativi le promesse e gli impegni sottoscritti nell’accordo del 7 giugno, nonché emani immediatamente i decreti di finanziamento delle riedizioni delle proposte formative a valere del Piano Straordinario per il Lavoro in Sicilia”.
Dalla nota emerge come i recenti articoli apparsi sul Giornale di Sicilia non siano altro che sterile campagna denigratoria nei confronti degli enti formativi, accostabile alle peggiori propagande di regimi autoritari, che ingannevolmente si rivolgano a nuove figure che la Regione intende formare nei corsi che si terranno a partire dal nuovo anno. In un nostro articolo abbiamo trattato polemicamente l’ottusità di prevedere figure professionali che nulla hanno a che fare col quadro normativo comunitario e nazionale. Questione rimarcata sia da Scuderi in precedenti dichiarazioni sulla stampa, sia dal presidente dell’Anfop nella nota citata.
“Prevedere aleatoriamente figure come medico, infermiere, pedagogista, che nulla hanno a che vedere con le qualifiche professionali che possono essere rilasciate dalla Regione siciliana – afferma Zambito – è creare inutile caos, perché uniche titolate al rilascio di titoli legalmente riconosciuti sono le Università. Ci sembra perlomeno strano che il Governo regionale – prosegue il presidente Anfop – non sia a conoscenza di ciò; tra l’altro in controtendenza con le “riedizioni” dello scorso anno formativo e rigidamente vincolanti per gli enti nella progettazione esecutiva”.
Nella lettera vengono trattati altri argomenti sui quali il nostro giornale era già intervenuto criticamente. Ad esempio, il caso della lettera i) dell’articolo 11 delle Disposizioni 2013 per l’accreditamento.
Nella nota firmata dal direttivo Anfop si precisa che è campanello di allarme di uno Stato di diritto la illegittima disposizione circa i casi di sospensione e revoca dell’accreditamento dell’organismo da parte dell’Amministrazione Regionale nel caso di esistenza di liti pendenti e/o contenziosi con l’Amministrazione.
“Allo stesso tempo nessun portale o procedura telematica, – sottolinea Zambito – ad oggi consente agli enti di aggiornare e/o adeguare i propri dati e posizioni per l’accreditamento degli organismi che intendono operare nel settore della formazione professionale in Sicilia”.
Secondo il ragionamento dell’Anfop, sarebbe stato molto più semplice avviare gli audit in loco per accertare la sussistenza dei requisiti inerenti l’accreditamento degli enti.
“Questo Governo non mostra assoluta capacità amministrativa – tuona Zambito – servono decreti assessoriali e dirigenziali per consentire immediatamente di avviare le attività progettuali, lo sblocco dei finanziamenti, rassicurando gli enti ed il loro personale riguardo alla continuità lavorativa: altrimenti saremo giunti già a Natale per ricordare la pasqua anziché la nascita”.
È lo stesso presidente della citata associazione nazionale degli enti formativi a precisare che ancora non sono funzionanti le utenze telefoniche e le reti internet a causa dei frettolosi traslochi degli uffici. Una gestione alla “carlona”, quella del trasloco, dal nostro giornale più volte criticata (a ragione) che non tiene conto della grave situazione in cui versano gli enti di formazione, i lavoratori del settore e le loro famiglie. Ormai il Governo non può più rinviare le soluzione alle tematiche dell’obbligo formativo (OIF), della Formazione Permanete, degli Interventi e degli Sportelli.
“Se Confindustria vuole occuparsi di formazione – dice Zambito – è libera di farlo, tanti enti di formazione ad essa aderente risultano accreditati anche per gestire i tanti Fondi Interprofessionali che la stessa ha costituito e che a stento, invece, riesce a governare per la grave crisi socio economiche delle aziende costrette a licenziare”.
Non risparmia critiche a Confindustria l’Anfop.
Forse, qualcuno vuole scaricarsi degli impegni sociali delle aziende di creare sviluppo e occupazione sul territorio, – aggiunge Zambito – gravando di un illogico obbligo gli enti di formazione, il cui compito è, invece, quello di formare, adeguare competenze professionali di giovani, adulti e soggetti svantaggiati”.
La formazione, si legge nella nota richiamata, a differenza degli altri settori, ha la “fortuna” di avere le disponibilità economiche Ministeriali e del Fondo Sociale Europeo. Le soluzioni sono tecniche e amministrative. Gli assessori, i dirigenti ed il governo hanno l’obbligo di applicare le soluzioni politiche e svolgere i necessari iter per risolvere i problemi e non per aggravarli.
“Bene fa, Benedetto Scuderi ad alzare il tono del dibattito – riferisce Zambito. E rimarca la dose – Ad oggi, non esiste alcun testo unico o una legge quadro di riforma del sistema della formazione professionale in Sicilia e pertanto, chi parla di rivoluzionare il sistema e di stare procedendo alla riforma del settore dimentica che le riforme vanno approvate dall’Assemblea regionale. Solo proclami ed annunci”.
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