Formazione: Riforma del settore? La parola a Paolo Genco, presidente di Forma Sicilia

TANTE ANCORA LE CRITICITA’. IL RUOLO DI SOGGETTO INTERMEDIO DEL CIAPI. LE SOLUZIONI POSSIBILI PER SBLOCCARE I PAGAMENTI AI LAVORATORI ED ACCELERARE LE RENDICONTAZIONI

Il settore della Formazione professionale della Sicilia vive un momento di stallo caratterizzato dall’attesa per l’emissione dei mandati di pagamento sulle filiere degli Interventi formativi e dell’Obbligo formativo.

Le voci insistenti circa l’apertura di un nuovo confronto politico per un rimpasto di Governo, aggiunte alle difficoltà sul varo della manovra ter all’Ars, aggiungono tensione al settore.

I lavoratori, relegati all’angolino e impoveriti dalla folle ‘macchina’ amministrativa del dipartimento regionale Formazione professionale, guidato dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, gridano lo sblocco delle retribuzioni pregresse, che toccano oramai ritardi impensabili e superiori, in molti casi, ai due anni.

Le diverse criticità legate alla mobilità del personale, al ricollocamento dei licenziati e dei sospesi, alla gestione degli esuberi e degli eccedentari si scontra con la proposta di riforma del settore che potrebbe registrare un rallentamento nell’iter parlamentare.

Sul momento particolare che vive il settore abbiamo chiesto a Paolo Genco, presidente di Forma Sicilia, l’associazione degli enti formativi storici operanti in Sicilia, di raccontarci la posizione datoriale.

Presidente Genco, che idea si è fatta Forma Sicilia sul contenuto del disegno di legge di riforma del settore elaborato dall’assessore Nelli Scilabra?

“Gli enti formativi aderenti a Forma Sicilia condividono la necessità di una riforma del settore che vada nella direzione di una riorganizzazione, introducendo norme chiare e trasparenti che restituiscano la centralità della funzione economico-sociale al settore della Formazione professionale. La riforma pensata da Forma Sicilia va nella direzione della creazione di un soggetto intermedio, che possa essere anche il Ciapi, che progetti le attività formative sul territorio attraverso un meccanismo che preveda l’affidamento agli enti formativi accreditati alla Regione siciliana e convenzionati. Questi ultimi avrebbero il compito di gestire l’attività formativa solo per la parte organizzativa e gestionale”.

Come verrebbe gestito il personale in presenza dell’ente intermedio?

“Il personale, pur restando in carico all’Ente formativo, pensiamo che debba essere messo a disposizione annualmente al Ciapi, che lo distribuisce, secondo le reali necessità, agli enti convenzionati sul territorio regionale per l’effettuazione delle attività formative. Al pagamento degli stipendi ai lavoratori dovrebbe provvedere il Ciapi. Secondo Forma Sicilia, le risorse relative al personale dovrebbero essere gestite dal Ciapi che è destinatario anche del finanziamento relativo alla quota gestione”.

E la ripartizione delle quote?

“In base al monte ore complessivo, il Ciapi destinerà agli enti formativi la corrispondente quota di risorse per la gestione. Pensiamo ad un meccanismo secondo il quale, mensilmente, gli enti comunicano al Ciapi quali sono le spettanze maturate dai lavoratori. Sarebbe il soggetto intermedio a provvedere, avendo le risorse finanziarie a disposizione, al pagamento dei lavoratori impegnati nelle attività corsuali sul territorio. Agli enti andrebbe riconosciuta una quota di spese per l’organizzazione delle attività formative”.

Come cambierebbe il procedimento di rendicontazione delle spese effettuate?

“Riteniamo che sia più semplice e certamente rapido rendicontare in presenza di un soggetto intermedio. Il Ciapi provvede all’erogazione ed alla rendicontazione di quanto speso a valere sulla voce personale. Sulla gestione, le risorse destinate agli enti formativi saranno oggetto di rendicontazione che gli stessi presenterebbero al Ciapi, il quale poi rendiconterà complessivamente l’intero finanziamento annuale”.

Presidente Genco, a chi sarebbe destinata la formazione così riformata?

“A nostro avviso potranno convenzionarsi con il Ciapi sia singoli enti, presenti almeno in sette province e che abbiano gestito attività formative nell’ultimo decennio, sia consorzi di enti formativi che possano rispettare i citati limiti territoriali e temporali”.

Secondo Forma Sicilia come potrebbe superarsi la rigidità che non ha permesso ad oggi il pagamento mensile delle retribuzioni ai lavoratori?

“Secondo tale visione di riforma del settore, Forma Sicilia, auspica che l’Amministrazione regionale individui da subito un meccanismo di pagamento del cento per cento della quota relativa ai lavoratori che soltanto così potranno ricevere mensilmente e su 12 mesi di attività le retribuzioni”.

L’Amministrazione regionale sta incontrando grandi difficoltà a chiudere le rendicontazioni finali delle attività corsuali concluse negli anni passati. Quali sono le proposte di Forma Sicilia per una rapida soluzione della criticità che si ripercuote sui lavoratori, già provati dai ritardi nell’erogazione delle spettanze?

“Partiamo da un dato di fondo: considerati i tempi biblici della rendicontazione, gli uffici non hanno provveduto ancora al saldo del venti per cento dell’Avviso 20/2011 prima annualità. La proposta di Forma è quella che l’Amministrazione regionale svincoli solamente la quota relativa al pagamento del personale attraverso l’accensione di una apposita polizza fideiussoria da parte degli enti formativi per l’equivalente importo a garanzia della Regione siciliana”.

E per il Piano Giovani?

“In merito al Piano giovani, che finanzia la seconda annualità del citato Avviso 20, il saldo relativo al venticinque per cento del finanziamento, atteso che la rendicontazione finale non si sa quando si farà, Forma Sicilia propone di attuare lo stesso meccanismo di accensione di apposita polizza per svincolare la quota relativa alle spettanze del personale. Questo consentirebbe di sbloccare, in tempi brevi, sette o addirittura anche otto mensilità che il personale vanta, restituendo un minimo di serenità e dignità ai lavoratori”.

I ritardi accumulati dall’Amministrazione regionale nell’erogazione dei finanziamenti sulla filiera Oif recentemente hanno registrato momenti di tensione con plateali manifestazioni di protesta dei lavoratori: quale proposta pensate di avanzare all’Amministrazione regionale su questo fronte?

“Sull’Oif, prendendo per buone le parole della dottoressa Corsello, citate nel corso della riunione dello scorso 2 luglio, la quale ha dato dieci giorni agli uffici per pagare l’annualità 2013/2014, confidiamo nella dirigente generale affinché vigili per il mantenimento dell’impegno preso. Gli enti associati a Forma Sicilia, a partire dal prossimo mercoledì 16 luglio, qualora non dovessero venire fuori i mandati, attueranno un presidio permanente fino all’emissione degli stessi mandati di pagamento”.

A che punto è il confronto tra Governo regionale e parti sociali sulla programmazione della terza annualità?

“Visto l’impegno profuso dall’assessore Scilabra in ordine alla programmazione della terza annualità e preso atto della disponibilità dell’Amministrazione regionale a dare attuazione al finanziamento del piano formativo per il 2014/2015, impegno preso e che si dovrebbe tradurre nell’approvazione della delibera di Giunta per la prossima settimana e nella pubblicazione della direttiva di programmazione, riponiamo la massima fiducia nell’assessore Scilabra perché questi impegni vengano rispettati”.

Si parla con insistenza di un possibile rimpasto del Governo regionale che potrebbe accasare un nuovo assessore alla Formazione professionale: cosa ne pensano gli enti aderenti a Forma Sicilia?

“Considerato che l’assessore Scilabra ha acquisito esperienza nel settore, ha profuso il massimo impegno, nell’ultimo periodo, verso il risanamento del settore, ripristinando un corretto e proficuo dialogo con le parti sociali, auspichiamo come Forma che, nell’ipotesi di un eventuale rimpasto, resti al suo posto per proseguire a stretto gomito con le parti sociali il processo di risanamento e di innovazione del settore già condiviso in larga parte con le associazioni datoriali e sindacali. Auspichiamo, inoltre, anche il rafforzamento dei dialogo con le parti sociali in direzione di un stabilizzazione dello stesso dialogo, al solo scopo di ridare serenità al settore, ai lavoratori ed anche ai destinatari delle iniziative formative”.

 

 

Giuseppe Messina

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