Formazione: pronta la direttiva sugli esuberi. Niente più Ciapi di Priolo per alcuni dipendenti?

SUSCITA NON POCHE PERPLESSITA’ IL NUOVO PROVVEDIMENTO ANNUNCIATO IERI DALLA DIRIGENTE GENERALE, DEL SETTORE, ANNA ROSA CORSELLO

Pronto il provvedimento che disciplinerà gli esuberi nella Formazione professionale. Con l’ennesima sorpresa annunciata ieri dal Governo regionale: niente più Ciapi di Priolo per una parte dei dipendenti del settore. Eppure è questo il progetto emersi ieri durante i lavori del tavolo tematico convocato negli uffici dell’assessorato regionale alla Formazione professionale.

Una mossa, quella del Governo, che ha fatto sorgere dubbi tra i rappresentanti delle parti sociali. Non è che adesso si giocherà a scacchi? I lavoratori della formazione professionale, oggetto di esubero a causa del taglio pari al 10 per cento al finanziamento sull’attività 2013/2014, provocato dalla “macelleria sociale” attuata dal Governo guidato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, saranno forse utilizzati come pedine, merce di scambio? Parrebbe proprio di sì.

Si dovrebbe assistere, quindi, alla discesa in campo dell’ennesimo teatrino. Dal tavolo tematico di ieri l’amministrazione regionale ha tirato fuori dal cilindro magico l’ennesina “frittata” in salsa crocettiana. Pronta, come già accennato, una direttiva per collocare i lavoratori presso gli enti sprovvisti di personale a tempo indeterminato.

Potrebbe sembrare una soluzione giusta, credibile. Peccato che rischia di provocare ulteriore ingiustizia sociale. Gli enti formativi, destinatari di decreto di finanziamento per la seconda annualità, secondo quanto dovrebbe prevedere la direttiva dovranno attingere dall’Albo il personale.

Quanti saranno i lavoratori ricollocabili e quanti enti potranno assumerli a tempo determinato non è dato sapere. Nasce un dubbio, a questo punto. Dal tavolo dei giorni scorsi e dalle dichiarazioni dell’assessore al ramo, Nelli Scilabra, e dal dirigente generale, Anna Rosa Corsello, non era forse emerso che i lavoratori “perdenti posto” sarebbero confluiti al Ciapi di Priolo? Come mai adesso è stata fatta un’inversione di marcia? Non facciamo che alla fine della giostra ci saranno lavoratori trattati in maniera diversa?

Non si capisce dove l’amministrazione regionale voglia arrivare. O tutti al Ciapi di Priolo o nessuno, hanno gridato tantissimi lavoratori in apprensione per il futuro occupazionale.

Infatti, dalla bozza di direttiva non sembra emergere un’uniformità di trattamento tra lavoratori. Quale decisione assumerà l’assessore Scilabra rispetto agli esuberi di lavoratori provenienti da enti revocati? Perché la direttiva parla solamente dei 401 esuberi scaturiti dal citato taglio del 10 per cento e non anche il personale degli enti invischiati nelle inchieste del Messinese e nel Catanese rimasti privi di lavoro? Lavoratori, dunque, trattati in maniera diversa?

La direttiva in discussione richiama le linee programmatiche approvate dal Governo regionale con l’adozione della deliberazione di giunta regionale n.200 del 6 Giugno 2013. Delibera che ha previsto, per l’annualità 2013-2014, la riedizione di quegli interventi formativi coerenti con gli obiettivi e le finalità del Piano Straordinario per il lavoro Opportunità Giovani, priorità n. 3 “Formazione Giovani”, finanziato con 220 milioni di euro.

La bozza sottoposta dalla dirigente generale Corsello ai sindacati indica agli enti che dovranno avviare gli interventi didattici il percorso da attuare. Infatti, nel caso in cui taluni manifestassero la necessità di reperire risorse umane, il testo in discussione prevede esclusivamente il reclutamento dalla lista di mobilità, riferite al personale iscritto all’Albo.

I lavoratori così individuati potranno essere utilizzati temporaneamente presso un ente diverso da quello di appartenenza, fino alla conclusione dei percorsi finanziati.

La dottoressa Corsello ha anche inserito una clausola di revoca dell’accreditamento in caso di violazione della disposizione.

Riportiamo il passo in questione:

“Ogni eventuale assunzione effettuata in violazione delle regole fissate dalla presente non sarà riconosciuta in sede di rendicontazione e, comunque, se accertata in itinere, potrà determinare la revoca del finanziamento”.

Nella direttiva vengono richiamate alcune disposizioni che sanciscono, solo sulla carta, il divieto alle assunzioni. Si tratta delle previsioni contenute nelle deliberazioni di giunta regionale n. 221 del 30 settembre del 2008, n. 117 del 21 aprile del 2011 e n. 242 del 22 settembre 2011.

La materia del divieto di nuove assunzioni nel settore della formazione professionale è sempre stato il grande limite. Può l’amministrazione vietare ad aziende private di effettuare assunzioni? Oggi col clima di caccia alle streghe e con il dispositivo contenuto nella citata bozza di direttiva, la spesa per nuovi assunti non sarà riconosciuta. Sarà proprio così?

Dubbi che restano, non foss’altro perché le direttive di divieto all’assunzione esistevano anche nel passato. Eppure di assunzioni con spesa riconosciuta non ne sono mancate, fino a tempi recenti. Affinché sia debellata questa malsana pratica forse servirebbe più di una montagna di delibere di giunta un’efficace azione di controllo alla fine delle attività corsualli, cioè in sede di rendicontazione finale.

Un dato è certo: oggi gli unici che hanno prodotto risultati straordinari, a seguito di accurati controlli sono i magistrati e le Procure della Repubblica dell’Isola. Ed è proprio la magistratura ad aver iniziato la pulizia nel settore, sostituendosi, di fatto, alla funzione dell’amministrazione regionale.

La direttiva in discussione non sembra restituire parità di trattamento tra tipologie diverse di esubero che interessano però lavoratori con identici diritti. E che dire dei licenziati del 2012 e 2013? La disposizione della Corsello non sembra farne cenno. Quale futuro attende il 634 licenziati? Difficile a dirsi. Come al solito solo parole e poca “sostanza”.

Giuseppe Messina

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