Formazione professionale: senza liquidità nelle ‘casse’ regionali … non si canta messa!

ALL’ILLUSIONE DELLA RISCOSSIONE DELLE SPETTANZE PREGRESSE PRESTO SI POTREBBE SOSTITUIRE IL DRAMMA DI UN NATALE SENZA SOLDI. I MANDATI DI PAGAMENTO SONO IN RAGIONERIA. MA I SOLDI NON CI SONO. SARA’ LA VOLTA BUONA PER VEDERE I DIPENDENTI DEL SETTORE IN PIAZZA CONTRO QUELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CHE, ALLA FINE, LI STANNO SOLO PRENDENDO IN GIRO?

Adesso si scopre che non ci sono soldi per sbloccare le retribuzioni pregresse dei lavoratori della Formazione professionale. Da indiscrezioni assunte sembrerebbe confermata la voce che, da almeno una settimana, i mandati di pagamento giacerebbero in Ragioneria in attesa della liquidità che non arriverà. Perché i soldi non ci sono. 

Nella Sicilia tecnicamente ‘fallita’ e con il Governo regionale che ha cercato di regalare nuovi posti di lavoro a qualche clinica privata anziché risanare i ‘buchi’ di bilancio, accade anche che si venda fumo per tenere a bada i sindacati e quindi i lavoratori.

Riepiloghiamo gli ultimi eventi per non perdere di vista la verità che l’esecutivo del presidente Rosario Crocetta ha cercato in tutti i modi di nascondere.

Dall’insediamento ad oggi quella del Governo Crocetta è stata un’escalation di promesse non mantenute. Famosa massima che nessun lavoratore della Formazione professionale perderà il posto, sconfessata da centinaia di licenziati. Altrettanto famoso l’impegno di accelerare le procedure e la spesa per sburocratizzare il settore della Formazione professionale. Cosa mai avvenuta, anzi le procedure si sono complicate per via di atti amministrativi assunti in violazione di norme di legge e contrattuali che hanno dato impulso ad un portentoso contenzioso.

Altra grande bufala del presidente Crocetta: l’aver più volte sottolineato come il nuovo Governo, quello della ‘rivoluzione’, avrebbe, in poco tempo, distribuito al personale della Formazione professionale le risorse per colmare i ritardi nel pagamento delle spettanze pregresse. Ed invece il ritardo si è raddoppiato, altro che sblocco dei pagamenti!

Altro impegno assunto e non mantenuto: quello di debellare la scandalosa abitudine di rendicontare i corsi dopo dieci anni dalla loro conclusione con il rischio di possibili connivenze. Ebbene, anche su questo versante ben poco si è visto. Fa specie che i sindacati confederali, che vantano esperienza pluridecennale nel settore, l’abbiano bevuta. L’aver sospeso lo sciopero generale sulle promesse da marinaio del Governo regionale è stato un grave errore.

L’esecutivo regionale ha preso l’impegno di avviare le attività della seconda annualità ed invece si scopre che sarebbe pronta la black list degli enti – come raccontiamo in altra parte del nostro giornale – che perderebbero l’accreditamento e quindi la possibilità di effettuare il secondo anno di attività formativa.

Altro impegno assunto e non mantenuto: lo sblocco dei pagamenti pregressi e l’accelerazione delle procedure per erogare la prima anticipazione della seconda annualità dell’Avviso 20/2011. Anche in questo caso solo parole e pochi fatti. Ed allora perché i sindacati hanno garantito l’ennesima linea di credito al Governo Crocetta? Forse il PD romano ha imposto a Cgil, Cisl e Uil siciliana di accodarsi in stile ‘fiducia alla signora Cancellieri’?

Ciò che importa è la disperazione dei lavoratori, molti dei quali illusi più volte, incolpevoli e vittime di una guerra in atto tra correnti del PD e tra amministrazione regionale e enti formativi. In entrambi i casi il personale dipendente degli enti formativi non ha alcuna responsabilità, eppure sta pagando il prezzo più alto, senza soldi e precario a vita e quindi senza futuro certo.

I sindacati così si ritrovano un giorno uniti nella protesta sul mancato sblocco dei pagamenti e, dall’altro, in contrapposizione rispetto alle scelte di Governo. Un caos generato artificiosamente da Crocetta & C.?

Può darsi. Quel che importa è il sistematico disimpegno dell’esecutivo regionale rispetto agli accordi sottoscritti.

I lavoratori sarebbero sul piede di guerra con o senza i sindacati per evitare di far trascorrere ai propri figli un Natale senza cena. Un lusso che il presidente Crocetta e l’assessore Scilabra non possono permettersi.

La protesta monta ma loro non sembrano preoccuparsene. Avranno ragione?

Giuseppe Messina

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