Formazione e Piano Giovani 2: a rischio 100 milioni di euro

LA DOTTORESSA CORSELLO HA AVVIATO UNA RIPROGRAMMAZIONE PER EVITARE IL DISIMPEGNO AUTOMATICO DI UNA PARTE DELLE SOMME STANZIATE CON IL FONDO SOCIALE EUROPEO. CE LA FARA’ GIANNI SILVIA A PORTALO AVANTI? INTANTO BRUXELLES PRENDE ATTO CHE LA SICILIA HA CAMBIATO SETTE AUTORITA’ DI GESTIONE IN SETTE ANNI…

E’ di nuovo allarme sul versante della spesa comunitaria.

A rischio 100 milioni di euro del Piano operativo Fondo sociale europeo Sicilia 2007/2013 ed il futuro della attività formativi in Sicilia per le prossime annualità.

Con un’operazione di ingegneria finanziaria, circa tre mesi, fa la dottoressa Anna Rosa Corsello ha proposto al Governo regionale la rimodulazione del Programma operativo Fse 2007/2013 che prevede che le risorse della quota regionale di cofinanziamento vengano ridotte per circa 200 milioni a fronte della realizzazione di un nuovo Piano di azione e coesione, evitando di restituire le risorse per incapacità di spesa.

Si tratta di un importo di circa 200 milioni di euro da riprogrammare su un nuovo Piano azione e coesione, del tipo di quello che mise su Ludovico Albert nel 2012 quando, durante il Governo del presidente Raffaele Lombardo, era dirigente generale del dipartimento Formazione professionale ed Autorità di gestione in Sicilia. Opzione che ha portato alla nascita del Piano Giovani che ha finanziato le prime due annualità delle attività formative approvate con l’Avviso pubblico 20/2011.

Una rimodulazione che è stata già presentata al Ministero dell’Economia per l’approvazione e che dovrebbe essere presentata nel prossimo Comitato di Sorveglianza Fse che si terrà l’11 e il 12 settembre a Palermo per l’approvazione.

Se dovesse riuscire l’operazione – che prevede, lo ribadiamo, la riduzione del Programma operativo Fse Sicilia 2007/2013, con la nascita di un ‘Pac 2’ – la Regione siciliana dovrà certificare un minor importo.

Se questo non avverrà il risultato sarà pesante, perché dovrà restituire 100 milioni di euro all’Unione europea. E come ulteriore conseguenza, calerebbe il sipario sul settore della formazione professionale che resterebbe a secco e senza risorse per il prossimo anno e, forse, anche per quelli a venire.

Il neo dirigente generale al dipartimento Istruzione e Formazione professionale, Gianni Silvia, saprà in meno di due settimane evitare che la Sicilia perda 100 milioni di euro?

È questo il residuo lasso di tempo che divide la nomina a dirigente generale dalla celebrazione del Comitato di Sorveglianza del Fse. Troppo poco? Oppure un miracolo salverà questa dissennata Sicilia che chiede sempre sodi e poi non li sa spendere?

Nella qualità di Autorità di gestione delle risorse comunitarie per Formazione professionale, politiche del Lavoro e Famiglia saprà giungere, il dottore Silvia, preparato all’appuntamento dell’11 e 12 settembre al Comitato di Sorveglianza?

È la scadenza più importante che si ritroverà il neo dirigente generale del dipartimento Formazione professionale e non avrà molto tempo per riflettere. Dovrà mettere insieme le carte e presentarsi per l’approvazione di un nuovo Piano Giovani 2. Un’operazione da circa 200 milioni di euro. Saprà convincere i già diffidenti, e a ragione, funzionari dell’Unione europea?

A nostro avviso, i funzionari dell’Unione europea, che parteciperanno alla seduta del Comitato di Sorveglianza del prossimo settembre, di certo avranno che ridire.

Sono sette i dirigenti responsabili delle Autorità di gestione cambiati nel periodo di Programmazione comunitaria 2007/2013, un caso davvero unico, un primato di cui la Sicilia ed i siciliani avrebbero davvero fatto a meno.

Sette autorità di gestione gestite da soggetti diversi, dicevamo, che si sono succeduti a cavallo tra il Governo di Raffaele Lombardo e quello attuale del presidente Rosario Crocetta. Eccoli i nomi dei dirigenti generali:

Alessandra Russo, Patrizia Monterosso, Felice Bonanno, Bernardo Campo, Ludovico Albert, Anna Rosa Corsello e da ieri Gianni Silvia.

Un vero record in negativo che la dice lunga su come sia stato gestito a ‘spezzatino’ la Programmazione comunitaria del periodo 2007/2013. L’esatto contrario di quello che raccomanda Bruxelles alle Regioni ad Obiettivo Convergenza.

Mentre i circa 10 mila lavoratori del settore sono senza lavoro, sospesi e senza Cassa integrazione o in attività senza retribuzione, il Governo regionale si esercita nella ‘tarantella’ con i 2,1 miliardi di euro: tale era la dotazione in Sicilia del Fondo sociale europeo per il 2007/2013 con un dirigente diverso per ognuno degli anni della programmazione.

Non è difficile ipotizzare il giudizio dei funzionari dell’Unione europea chiamati a constatare questo stillicidio di nomine. Ne sapremo di più l’11 e il 12 settembre. 

Giuseppe Messina

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