E’ finito agli arresti domiciliari,con l’accusa di estorsione e truffa, Luciano Tornambè, presidente della cooperativa Emmeciquadro di via Rapisardi a Palermo, che si occupa di Formazione professionale. Le forze dell’ordine avrebbero accertato che ogni mese pagava i dipendenti, salvo poi farsi restituire la somma versata.
Ai lavoratori, a quanto pare, veniva tolto tutta o parte della retribuzione, nel migliore dei casi gli restava il 50% della cifra documentata. Tornambé, inoltre aveva avanzato alla Regione Siciliana la richiesta di accesso alla cassa integrazione in deroga, per almeno 4 dipendenti, con attestazioni false. Parallelamente avrebbe inoltrato anche all’INPS delle attestazioni contenenti le false indicazioni sulla riduzione oraria dei lavoratori, mentre li teneva invece al lavoro.
Cosi’ facendo, da un lato otteneva dalla Regione Siciliana gli indebiti trattamenti di Cassa Integrazione Guadagni, dall’altro l’INPS e i lavoratori subivano l’evasione delle somme che l’impresa avrebbe dovuto versare per le prestazioni invece fornite: il tutto con l’aggravante di avere agito in danno di enti pubblici.
Il Gip del Tribunale di Palermo ha inoltre applicato nei confronti della società, l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi pubblici per un anno.
Sul caso interviene il Presidente della Regione:
«La vicenda fa comprendere molto bene come spesso il disagio salariale dei lavoratori derivi dal cattivo comportamento dei rappresentanti degli enti di formazione, come viene palesemente dimostrato in questo caso- afferma Rosario Crocetta a proposito dell’arresto di Luciano Tornambe’- Registriamo drammaticamente un altro grave caso che non deve assolutamente mettere in pericolo il posto di lavoro dei dipendenti. Per risolvere questo problema non c’e’ alternativa rispetto alla rapida approvazione della legge ‘Scilabra’ sulla Formazione che garantisce, con l’istituzione dell’albo dei lavoratori e dell’agenzia per la gestione delle situazioni di crisi, occupazione e sostegno al reddito per i lavoratori».
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