Formazione, 8 mila lavoratori a casa

Egregio professore Centorrino,

chi le scrive è un ex operatore che ha prestato servizio nella formazione professionale per quasi quaranta anni, oggi in pensione. Durante questo lungo periodo il sistema è stato attraversato, puntualmente, da grandi turbolenze che hanno provocato disservizi e sofferenze agli operatori. Ho avuto l’opportunità di conoscere gli assessori che negli anni che si sono succeduti. Di quasi tutti, oltre a conoscerne la provenienza politica, conoscevo, per il tramite la stampa, i loro giudizi dichiarati, sul sistema, da deputati dell’Ars. Per onestà devo affermarle che il loro giudizio non era sempre benevolo.

Alla fine, però, tutti riconoscevano al sistema una grande missione educativa e formativa rivolta sostanzialmente sia ai giovani che per ragioni economiche non potevo proseguire gli studi, sia a quelli che erano espulsi dal sistema tradizionale d’istruzione. A tal proposito, in quel periodo era nomale leggere nel giudizio finale, riportato sul diploma di scuola media inferiore, “idoneo, si consiglia di frequentare corsi di formazione professionale”.

Questo sistema, assessore Centorrino, a moltissimi di questi giovani ha offerto un’opportunità di riscatto sociale che, per certi versi, la scuola gli ha negato.Contrariamente a quanto si dice, molti giovani che hanno conseguito una qualifica professionale hanno trovato lavoro soprattutto nelle regioni del Nord. Altri hanno rischiato in proprio ed oggi sono diventati dei bravissimi artigiani. Questo grazie alla professionalità degli operatori: questo grazie al progetto formativo dei cosiddetti Enti storici.

Assessore Centorrino, per indicarle alcuni piccoli ma indicativi esempi, i saldatori, i tornitori, i fresatori, i meccanici generici assunti dal Cantiere navale di Palermo e dalla Keller sono quasi tutti giovani che hanno conseguito la qualifica frequentando i corsi della legge regionale numero 24 del 1976 presso gli Enti CNOS, ENDO-FAP, IAL, Artigianelli di Giorno.

Che dire poi dei corsi d’informatica ai vari livelli che, di fatto, hanno informatizzato anche la pubblica amministrazione? Per ultimo vorrei portarlo a conoscenza che i saldatori che hanno costruito la piattaforma di Punta Cugno sono stati qualificati da un Ente storico che si chiama IAL.

Di Lei, professore Centorrino, conoscevo già il suo pensiero sulla formazione professionale in Sicilia. Almeno per me è stato sempre chiaro.Per Lei il sistema formativo non ha ragione di esistere. Bisogna, secondo Lei, affidare la formazione alle aziende. Lei ha concepito e concepisce la formazione come addestramento. Fino a questo punto nulla di male. Sono modi di vedere e di pensare. Punti di vista.

Ma Lei, professore Centorrino, è differente, completamente di diverso dai suoi predecessori. Gli assessori che la hanno preceduto, non fosse altro per la carica ricoperta, una volta insediatisi hanno intrapreso azioni, avanzato proposte per migliorare e rilanciare l’offerta formativa. Sono diventati, per dirla in poche parole, difensori del sistema. Mi ricordo anche che qualche assessore, per difendere la formazione professionale e gli operatori, è entrato in forti contrasti con l’allora presidente della giunta, arrivando a minacciare di lasciare dall’incarico.

Del suo operato – mi auguro di essere smentito – viene fuori soltanto un risultato: aver negato ai giovani siciliani il diritto alla formazione e aver messo sul lastrico gli ottomila operatori del sistema. Tanto basta, assessore per ringraziarla.

Foto assessore Mario Centorrino tratta da formazioneprofessionalesicilia.it

lettera firmata

 

 

Redazione

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