Fidelis Andria-Catania, corsa da proseguire In campo per sfatare il tabù del Degli ulivi

«I jolly sono esauriti: dobbiamo andare ad Andria per vincere»: la sintesi del pensiero di Francesco Ripaintervenuto venerdì in conferenza stampa a Torre del Grifo, inquadra perfettamente le priorità del Catania nella gara di questo pomeriggio. La capolista Lecce, a +4 sui rossazzurri, sarà impegnata alle 14:30 in casa contro il Catanzaro, una sfida sulla carta non proibitiva per gli uomini di Liverani: gli etnei dunque, come quasi sempre è successo in queste ultime giornate, scenderanno in campo conoscendo il risultato dei rivali nella corsa alla promozione. A prescindere da quale esito uscirà dai 90 minuti del Via del Mare, però, gli uomini di Lucarelli hanno un imperativo: quello di allungare la striscia di risultati utili in trasferta, per adesso ferma a tre partite. 

Cristiano Lucarelli, per l’incontro in terra pugliese, ha convocato 21 giocatori: sono presenti nella lista gli ultimi arrivati Porcino e Brodic, mentre pesano le assenze di Caccavallo e Russotto, alle quali si è aggiunta quella pesante di Giovanni Marchese, ai box per una lombosciatalgia. Quest’ultima defezione apre alcuni ballottaggi nella scelta degli uomini che comporranno l’ormai classico 3-5-2: Aya, Tedeschi e Bogdan costituiscono l’irrinunciabile linea a tre davanti a Matteo Pisseri; in mezzo al campo il pallino del gioco sarà come sempre nelle mani dell’imprescindibile Lodi, match-winner nella gara d’andata con un rigore all’ultimo respiro. Accanto a lui, tre uomini per due maglie: sarà ballottaggio tra Biagianti e Rizzo, con l’assaltatore Mazzarani è pronto ad agire come mezzala sinistra. In avanti, spazio alla coppia di bomber composta da Ciccio Ripa e dal rientrante Davis Curiale. I dubbi maggiori sono sulle fasce: da sicuro partente, Semenzato ritroverà il suo posto tra gli 11 titolari. Nel caso in cui occupasse il settore sinistro, Esposito troverebbe spazio dall’altra parte: se invece fosse dirottato a destra, assisteremmo all’esordio assoluto in maglia rossazzurra del terzino sinistro ex Reggina Antonio Porcino.

L’Andria, sedicesimo in classifica con 23 punti in meno rispetto ai rossazzurri, è avversario da prendere con le pinze: i pugliesi, allenati da Aldo Papagni, sono infatti reduci da tre risultati utili di fila, con l’1-1 interno contro il Cosenza che è arrivato dopo i due successi con Siracusa e Casertana. Bomber Scaringella e compagni dunque stanno bene e, tra le mura amiche, stanno cercando di costruire l’impresa salvezza: sono solo due le sconfitte biancazzurre in casa, a fronte di ben sette pareggi e due vittorie, con 13 reti messe a segno e 12 subite. Si tratta dunque di una squadra equilibrata, che concede ben poco allo spettacolo: l’esempio lampante è rappresentato dalla gara d’andata, giocata al Massimino lo scorso settembre. Gli ospiti, allora allenati da Valeriano Loseto, erano riusciti a imbrigliare i rossazzurri fino al 90′, minuto in cui Lodi ha capitalizzato un rigore assegnato per una trattenuta in area, mandando in visibilio il numeroso pubblico presente. 

Questo pomeriggio ad Andria ci sarà il pubblico delle grandi occasioni: la società ha infatti deciso di indire, in occasione della gara con gli etnei, la Giornata biancazzurra. Papagni, in conferenza stampa, ha provato a caricare l’ambiente: «Schiererò la formazione migliore – ha dichiarato ieri il tecnico – e sono convinto che faremo bene. Sarà molto difficile, ma ho fiducia per il lavoro che la squadra ha fatto in settimana e per come i ragazzi crescono di giorno in giorno». I precedenti, poi, devono indurre i rossazzurri alla prudenza: delle sette partite giocate in terra pugliese, infatti, solo una si è conclusa con un successo del Catania. Un evento che manca dalla stagione ’89-’90, quando gli azzurri guidati da Sormani espugnarono Andria con un pirotecnico 4-3 sancito da un rigore di D’Ottavio a due minuti dal 90′. Sono poi arrivate tre sconfitte di fila e tre pareggi, tutti per 0-0. Toccherà agli uomini di Lucarelli, 28 anni dopo, cercare di sfatare il tabù dello stadio Degli Ulivi.

Giorgio Tosto

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