Fichera, il più giovane degli schermidori a Rio 2016 «Punto in alto, e pensare che ho iniziato per caso»

«Sicuramente sarà un’emozione importante. Ho 22 anni e sarà la mia prima Olimpiade, sarò il più giovane della squadra di scherma. La vedo come una grande occasione per fare bene, ottenere un buon risultato e concretizzare i quattro anni di lavoro svolti con il mio staff». All’inizio delle Olimpiadi di Rio manca ormai meno di un mese e Marco Fichera, nato a Catania il 4 settembre 1993, sta scaldando i motori in vista dei suoi primi Giochi olimpici. Schermidore specializzato nella spada, racconta a MeridioNews la storia curiosa di come ha cominciato: «Pratico questo sport da quando avevo sette anni, ma ho iniziato per caso: un mio amico vicino di casa faceva scherma e mi ha proposto di provare. Così siamo andati insieme e poi ho continuato. Da divertimento si è trasformato in una professione, nel mio lavoro». L’amico in questione, però, non ha raggiunto i livelli di Fichera: «Lui poi ha smesso – ammette ridendo l’atleta – e ha cambiato strada».

Poco meno di un mese fa, Fichera ha dovuto rinunciare agli Europei per un infortunio: «In un anno come questo, con le Olimpiadi vicine, l’Europeo era da considerare una tappa di avvicinamento. Ne avevo già fatti due in carriera, ho saltato questo appuntamento ma è stato un sacrificio fatto in vista dei Giochi. Fare una gara in più è sempre un’esperienza di crescita, ma quest’anno andava sacrificata in vista di qualcosa di più importante». In ogni caso, il giovane non ha mai smesso di allenarsi per l’appuntamento olimpico e dà grandi meriti al suo maestro e al suo preparatore atletico. «La preparazione – ammette Fichera – è iniziata qualche tempo fa con una piccola interruzione per l’infortunio. Io sono un esecutore, nel senso che delego a chi lavora per me la mia gestione e la mia preparazione. Mi limito a cercare di portare a casa sempre il miglior risultato possibile. Si è trattato sia di un lavoro tecnico, sia atletico, in modo da raggiungere la migliore condizione».

In uno sport in cui l’Italia ha sempre fatto bene, inoltre, è facile trovare dei modelli da seguire in casa: «Ho avuto la fortuna di lavorare sempre con gente molto forte – riprende il ventiduenne – e per questo ho difficoltà a identificare un modello vero e proprio. Mi sono trovato ad allenarmi accanto a campioni del calibro di Valentina Vezzali e da lei non si possono che prendere esempi positivi, come il suo modo di allenarsi fino agli ultimi giorni di attività agonistica. Lei affrontava tutte le gare allo stesso modo a prescindere dall’importanza, in un certo senso è il modello al quale mi rifaccio dal punto di vista schermistico». Non a tutti è chiaro cosa cambi tra le varie categorie della scherma. Lo stesso Fichera prova a fare un po’ di chiarezza per i meno esperti: «Le differenze sono complicate da spiegare. Innanzitutto cambiano le regole: nella spada non c’è la convenzione che invece è presente nel fioretto e nella sciabola. Inoltre varia anche il bersaglio, nel fioretto puoi colpire soltanto il busto senza le braccia, nella spada tutto il corpo dai piedi alla maschera. Nella sciabola, invece, si possono colpire anche le braccia oltre al busto. Cambiano anche le minuzie dell’attrezzo usato e tante altre cose un po’ più difficili».

Come per ogni appuntamento, anche per le Olimpiadi le aspettative dell’Italia riguardanti la scherma sono molto alte: «La squadra italiana – afferma il giovane – arriva a quest’appuntamento con le carte in regola per farla come sempre da padrone all’interno del medagliere azzurro. Abbiamo sempre avuto un posto di prim’ordine per numero di medaglie portate a casa e anche quest’anno sono certo che io e i miei compagni saremo in grado di esprimerci al meglio». Quest’anno mancherà il fioretto femminile a squadre per la turnazione delle categorie, «quindi perderemo una medaglia certa – spiega Fichera –. All’interno della delegazione abbiamo comunque campioni del calibro di Aldo Montano che rientra da un infortunio ma si sta preparando e ci aspettiamo un suo exploit. Poi nel fioretto femminile ci sono Errigo e Di Francisca in grado di portare a casa medaglie. Su noi della spada non mi esprimo per scaramanzia, ma siamo positivi».

Nella scherma, le Olimpiadi si dividono in due, la gara a squadre e quella individuale: «L’obiettivo della squadra è quello di riconfermarsi al top di categoria quale siamo: al momento siamo numero tre nel ranking, abbiamo vinto una gara e fatto vari podi stagionali, inoltre abbiamo vinto l’argento all’Europeo dove i miei compagni hanno brillato. Siamo una delle compagini che può ambire a qualcosa di importante». Sebbene non si voglia sbilanciare sul risultato individuale, Fichera spiega comunque quali sono i suoi obiettivi in vista del torneo olimpico: «Bisogna ricordare che io ho 22 anni ed è la mia prima Olimpiade, quindi mi confronterò con avversari molto più esperienti e molto più formati. Questo non toglie nulla al fatto che mi presenterò con la voglia e rabbia che mi caratterizzano e che spero mi porteranno lontano. Sono positivo, voglio prendere questa occasione come esperienza, ma voglio anche ottenere un risultato importante per la mia carriera».

Luca Di Noto

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