Federico Moretti fa la fortuna del Vicenza Il Catania lo paga 4 milioni, poi lo scarta

Genovese, 26enne, centrocampista. La scorsa estate il Catania l’ha scartato, mandandolo in prestito al Vicenza. Adesso fa faville. Segni particolari: è il secondo calciatore più pagato nella storia del club rossazzurro. È l’identikit di Federico Moretti. La sua storia coi rossazzurri è tormentata e paradossale. Un rapporto fatto di tante curiosità inedite che riguardano il passato del club e singolari collegamenti con la più stretta attualità.

Tutto ha inizio nel luglio 2009. Il 18enne Moretti, fresco svincolato dal Parma di Ghirardi, viene catturato da Pietro Lo Monaco. L’allora direttore generale del Catania lo porta in rossazzurro senza dovere pagare un solo euro. La stampa titola «gran bel colpo». Solo dopo, però, verrà il vero colpo di scena. Passato un anno, il Catania cede la metà di Moretti all’Ascoli. Metà comprata a zero, che a fine stagione ricompra per 4 milioni di euro (fonte bilancio Calcio Catania aggiornato al 30 giugno 2014).

Per spiegare meglio la questione va fatto un passo indietro. Prima di essere mandato all’Ascoli, Moretti aveva giocato appena 24 minuti di serie A con la maglia del Catania. Nella stagione successiva, rientrato alla base, scenderà in campo solo in Coppa Italia. Un totale di 90 minuti in cinque anni. Di anno in anno, spesso senza neanche transitare da Torre del Grifo, viene spedito in successione a Grosseto, Modena, Padova, Spezia ed infine Vicenza.

A prescindere dalle opinioni, l’unico dato certo è che per molto tempo resterà quella, 4 milioni di euro, la cifra più alta mai scucita dal Catania per il cartellino di un calciatore. Anzi, per la metà. Il record regge fino al gennaio 2014. Ceduta la metà del cartellino di Francesco Lodi per 3 milioni di euro, al Genoa, il Catania la riacquista per 6 milioni. A dirigere le manovre stavolta è Pablo Cosentino. Operazioni simili ma finanziariamente ben diverse.

Coincidenza vuole che i due calciatori più pagati di sempre (10 milioni in due), l’estate scorsa si ritrovino a Torre del Grifo. Entrambi sono registi, over21, esperti della B e desiderosi di rimanere a Catania. Pablo Cosentino ha però un altro progetto. Preferisce un centrocampo senza italiani. Lodi fu scartato per Rinaudo. E Moretti ebbe la stessa sorte: «Non rientrerebbe nel nostro progetto – affermò l’ad – neanche se avessimo un posto libero».

Qui non c’entrano gli obblighi imposti dalla serie B sul numero chiuso di calciatori over 21 tesserabili. La scelta, a differenza di quella fatta su Lodi, fu tecnica. A centrocampo, spiegò Cosentino «puntiamo tanto su Almiron, sta bene e può fare la differenza». Moretti, messo fuori lista a calciomercato chiuso, rischiò l’inattività. Alla fine fu preso in prestito dal Vicenza che, da ripescata, usufruì di qualche giorno in più per fare il mercato.

Col senno di poi, il giudizio del campo ha rovesciato le valutazioni della dirigenza. Almiron ha collezionato solo 6 partite, tra un infortunio e l’altro, e ha rescisso il contratto lo scorso Febbraio. Moretti, dall’arrivo di Pasquale Marino sulla panchina del Vicenza, è divenuto protagonista irrinunciabile. Come lo fu Mattia Biso nel Catania che, proprio sotto la guida di Pasquale Marino, conquistò la serie A nella stagione 2005/06.

Solo un’assenza (per squalifica) nelle ultime diciassette giornate. Moretti è tra i centrocampisti con la media gol più alta della B. Sei reti, buone al Vicenza per raggiungere la zona play-off dopo un inizio difficile. Marcolin ha confessato di averlo ammirato in tv, affermando però che nel Catania odierno non serve un regista. Eppure nel suo Modena c’era proprio Federico Moretti. Un calciatore che l’allenatore volle con sé anche al Padova l’anno dopo. A Vicenza, lunedì prossimo, Moretti farà di tutto per ostacolare il Catania e farsi rimpiangere. Un copione che nel calcio si ripete, mondo strano di ipotetici grandi ideali ma di poche certezze.  

Marco Di Mauro

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