Everywhere in Sicily

Capita di trovarsi in un posto e sentirsi da tutt’altra parte. Colpa dei particolari, dei dettagli che sembrano nascosti ma che in realtà sono visibilissimi. Colpa di quelle facce, oggetti, colori, piante, che ben che vada entrano nei nostri ricordi su celluloide solo se per caso sono finiti a far da sfondo a una delle tante foto di gruppo, tutte uguali, che portiamo di ritorno dalle vacanze. Questa sensazione può capitare senza fare chissà quanti chilometri. Ne bastano meno di cento da Catania ad esempio. E spunta Taormina.

Inutile sprecare parole per descriverne la bellezza. Tanto vale andarci, semplicemente, per sperimentare questo particolare straniamento. Per esempio, una casa con il suo intonaco bianco-giallo, tutto divorato dal tempo; oppure la scritta, chissà quanti anni fa pitturata su quel muro, chissà perché in francese. Dettagli che ti portano in uno di quei paesini, tra un fiume e una montagna, che sembrano appena usciti da un bombardamento della seconda guerra mondiale. E invece è Taormina.

Che poi, durante il Festival del Cinema, basta girarti e non ti ci vuol niente per sentirti a Cannes. Qui infatti, per una settimana all’anno, c’è una rassegna, una sequenza di proiezioni, un via vai di troupe, una passerella di grandi attori e registi.

Taormina non è mai uguale alle altre città o paesini siciliani. Non lo è per via dei turisti che ci incontri tutto l’anno, per quella massa di gente che gira in pantaloncini e col gelato in mano, pure a gennaio. Taormina è un salotto buono e un teatro antico, un concentrato di bellezza e di vita mondana senza molti termini di paragone. E ovviamente questi giorni di Festival, di Cinema e quindi di Immagine, ne fanno un luogo ancor più particolare, ancor più diverso da ogni altro paese siciliano.

Eppure è proprio questa l’occasione ideale per accorgersi di quello che sembra sottotesto, ma che in realtà è testo. Dettagli e particolari diventano assolutamente visibili. basta guardarli. Tutti quei fiori, le piante grasse, i fichi d’india, le giare, i limoni e le arance sembrano essere, sono, prepotentemente protagonisti: e allora sei in Sicilia, da qualsiasi parte, non importa dove.

Marco Pirrello

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